Corriere di Roma – Lulic, il rientro è un rebus: spunta anche l’opzione ritiro

    Quella che si presenterà ai blocchi di ‘ripartenza’ sarà una Lazio chiamata ad un finale di stagione da protagonista. Alla ripresa del campionato infatti, la classifica parlerà di una compagine biancoceleste a -1 dalla capolista Juventus, il che vuol dire in pienissima lotta Scudetto.

    Gli uomini di Simone Inzaghi si sono guadagnati, grazie ad un ruolino di marcia straordinario nei primi 26 turni del torneo, la possibilità di vivere un sogno e non ci sono dubbi sul fatto che daranno tutto affinché possa diventare realtà.

    Alla ripresa del campionato la Lazio sarà però costretta a rinunciare ad uno dei suoi uomini più importanti in assoluto: Senad Lulic.

    Come riportato dal ‘Corriere di Roma’, l’esterno bosniaco è ancora alle prese con i problemi alla caviglia sinistra. Si è sottoposto ad intervento chirurgico prima dello stop imposto dall’emergenza Coronavirus e poi è tornato sotto i ferri una seconda volta in Svizzera dove è rimasto fino a pochi giorni fa prima del ritorno a Roma.

    La funzionalità necessaria per poter tornare a calcare i campi da gioco non è stata ancora riacquistata e per tale motivo oggi è difficile azzardare la data del suo possibile ritorno all’attività. L’ipotesi più ottimistica parla di uno stop destinato a protrarsi per un altro mese, ma di fatto non ci sono certezze. La speranza della Lazio è quindi quella di ritrovare il suo capitano per le ultimissime sfide della stagione, intanto però nessuna opzione va esclusa, nemmeno quella del ritiro.

    Lulic ha già pensato a questa evenienza mesi fa. Ha già conseguito il patentino UEFA B e ad attirarlo c’era l’idea di iniziare una nuova avventura da allenatore in Svizzera, ma a convincerlo a tornare sui suoi passi furono allora Lotito e Tare.

    Le prossime settimane saranno decisive per il suo futuro e ad avere un ruolo non marginale nella sua scelta sarà proprio la caviglia che da mesi lo tormenta e che nel corso del campionato l’ha costretto a tante infiltrazioni. Senza un miglioramento potrebbe appendere gli scarpini al chiodo a 34 anni e lo farebbe dopo essersi già ampiamente guadagnato un posto nella storia del club biancoceleste.