Handanovic rimpianto della Lazio: non fu acquistato per un milione

    Non è ancora chiaro se Samir Handanovic tornerà a difendere i pali dell’Inter domenica sera, a Roma, nel big match con la Lazio. Probabilmente no, tanto che il club nerazzurro, per cautelarsi, sta seriamente pensando di tesserare Emiliano Viviano. Ma è indubbio che la sfida tra lo sloveno e i biancocelesti abbia sempre un che di particolarmente affascinante.

    Forse non tutti sanno che – o forse non tutti ricordano che – Handanovic la maglia della Lazio l’ha pure vestita. Per un periodo breve, poco significativo, ma l’ha vestita. Nella seconda parte della stagione 2005/06, per la precisione. Per soli sei mesi, prima di prendere altre strade e altri lidi.

    Handanovic, di proprietà dell’Udinese, aveva iniziato quell’annata con la matricola Treviso. Pronti-via ed esordio da incubo in casa dell’Inter: 0-3, tripletta di Adriano. A gennaio, addio al Veneto: il portierino-portierone sloveno, 22 anni da compiere ma una stazza e un’altezza già ragguardevoli, fa le valigie e approda a Roma, sponda Lazio, sempre in prestito e in cambio di Matteo Sereni.

    L’avventura dura appena mezzo campionato e 90 minuti: quelli che Handanovic disputa nell’1-0 al Parma del 14 maggio 2006, all’ultima giornata. Poi, è separazione. Samir torna all’Udinese senza che alla Lazio venga nemmeno in mente di procedere al riscatto del suo cartellino. E dire che, come ribadito dal suo ex compagno Marco Ballotta a ‘Sky Sport’, il prezzo sarebbe stato irrisorio.

    Intendiamoci: con Strakosha la Lazio è in buone mani. Ma il rimpianto rimane. Anche perché Handanovic avrebbe dimostrato quasi subito di essere un portiere destinato a grandi palcoscenici. Prima a Rimini, in Serie B, nella bella formazione guidata da Leo Acori, e poi di nuovo a Udine, dove si sarebbe poi meritato la chiamata dell’Inter.

    Domenica sera, come detto, è praticamente impossibile che Handanovic scenda in campo a causa dell’infortunio al mignolo rimediato qualche settimana fa. Però, forse, come ogni anno qualche pensiero gli verrà in mente vedendo la Lazio e l’Olimpico. Quella squadra e quello stadio che, per un solo milione, avrebbero potuto essere suoi.