L’altra verità sul calcio che non si ferma: “Ha garantito allo Stato i soldi delle scommesse”

    L’emergenza coronavirus si sta rivelando un problema enorme anche per il calcio italiano. La situazione che si è venuta a creare non va vista solo nell’ambito del dover chiudere la stagione e quindi trovare lo spazio giusto per far disputare tutte le partite ancora in programma, ma va valutata anche sotto il profilo economico.

    Come riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’, si aggira sui 20 milioni circa il mancato incasso per i club di Serie A dovuto allo svolgimento a porte chiuse delle varie gare che si disputeranno nel corso del prossimo mese, una somma questa solo indicativa perché non si può prevedere al momento quanti tifosi abbonati richiederanno l’indennizzo per le partite alle quali non hanno potuto assistere, senza dimenticare le possibili cause singole o collettive che verranno mosse contro quei club che non riconoscono il rimborso nei loro regolamenti.

    Il danno economico è molto elevato e verrà mitigato solo dai risparmi legati al fatto che non dovranno essere garantiti come stewart e vari addetti che settimanalmente lavorano nell’ambito di una partita di campionato.

    Lo scenario è in continua evoluzione e non è detto che il blocco non possa protrarsi generando così ulteriori perdite non solo per i club, ma anche per tutte quelle società che a vario titolo gravitano attorno ad esse.

    Anche il processo di vendita dei diritti televisivi per il prossimo ciclo subirà dei rallentamenti, così come è scontato che, nel caso in cui l’emergenza si prolunghi, potrebbero essere rivisti diversi investimenti da parte delle proprietà, compresi quelli legati ai progetti sugli stadi.

    Tutti questi discorsi sono ovviamente legati all’ipotesi che il campionato non venga del tutto sospeso. A tal proposito, un dirigente di un club, che ha preferito restare anonimo, proprio a ‘La Gazzetta dello Sport’ ha spiegato “Il calcio non si ferma, anche e soprattutto per la sua funzione sociale, e ha peraltro garantito la continuazione del business delle scommesse e quindi del suo gettito nelle casse dello Stato. In futuro, quando l’emergenza sarà finita e si tratterà di valutare i danni economici del coronavirus, ci aspettiamo che il Governo si ricordi del contributo dato dal nostro settore”, questo a conferma di quanto sia imporante il peso specifico del pianeta calcio per il nostro Paese.