La prima di Eriksen con l’Inter: un assist ‘tolto’ e tanta personalità

    Il riscaldamento tra gli applausi, poi la sostituzione, dopo essersi già preparato qualche minuto prima – facendo peraltro perdere a molti allo stadio il goal della Fiorentina. L’Inter si giocava un posto in semifinale di Coppa Italia, sì, ma gli occhi erano letteralmente tutti su Christian Eriksen, l’osservato speciale della serata di San Siro.

    Antonio Conte lo ha inserito in campo al 66′, al posto di Alexis Sanchez. Primo approccio con l’Inter nel ruolo di trequartista, con Vecino e Barella alle sue spalle, dietro Lukaku e Lautaro Martinez. Ordine chiaro: dialogare con le punte e innescarle. Ci riesce da subito: si cerca e si trova facilmente con il belga, che tende ad abbassarsi e giocare spalle alla porta.

    Anche il primo approccio con il ‘Toro’ è di successo, non fosse per un movimento anticipato dell’argentino in profondità: il danese lo mette davanti alla porta, Lautaro la centra. Sarebbe il 3-1, il guardalinee però alza la bandierina. Fuorigioco e niente primo assist, soltanto rimandato. Il danese prova anche a trovare la porta di suo, senza grande successo.

    Niente presenza sul tabellino, ma poco male: basta quella in campo ad accendere l’Inter. Pochi tocchi, palla spesso giocata di prima, 18 passaggi totali su 24 palloni giocati e soprattutto padronanza e personalità: in quei 24 minuti in cui è stato in campo, ha sempre provato a essere nel vivo del gioco, toccando palla in ogni zona della metà campo offensiva e spesso venendo anche indietro per giocarla più bassa.

    La scena gliel’ha poi rubata Barella con un destro da fuori che ha deciso il match, giusto 40 secondi dopo il suo ingresso in campo. Ci sarà però tutto il tempo per far esplodere San Siro. Ciò che il centrocampista ex Cagliari ha augurato che succeda presto. Intanto, con indicazioni ai compagni, regia e presenza, Eriksen ha già iniziato a prendersi l’Inter.