La Roma a un passo da Milik: l’arrivo del polacco non coincide con la partenza di Dzeko

    Eppur si muove. Il calciomercato della Roma, che sembrava un infinito stand-by, inizia a fare registrare qualche sussulto.

    Finora, a pochissimi giorni dal debutto in campionato a Verona, i giallorossi hanno aggiunto alla rosa a disposizione di Fonseca soltanto lo spagnolo Pedro perdendo, rispetto alla rosa dell’anno scorso, Zappacosta, Kalinic, Kolarov e soprattutto Smalling.

    L’infortunio dI Zaniolo ha ulteriormente complicato i piani di mister Fonseca che, privo di difensori centrali ha dovuto provare Cristante al centro della difesa a 3 (con risultati non proprio esaltanti) e si ritrova in organico una sola punta di ruolo, Dzeko, senza alcuna alternativa.

    Edin Dzeko, capitano e bomber, che sembra sempre sul piede di partenza. La Juventus, che però sembra più vicina a Suarez, lo tiene in caldo, magari come Piano B. L’Inter, invece, una volta appresa la notizia della permanenza di Lautaro Martinez sembra averlo depennato dalla lista desideri che invece lo vedeva in pole position in caso di partenza dell’argentino.

    È di ieri sera la notizia di un assalto ad Arek Milik: l’attaccante polacco, ormai in rotta col Napoli, era stato seguito dalla Roma ancor prima di approdare in Italia e l’affare ora potrebbe concludersi. Ma non è detto che l’arrivo di Milik debba necessariamente condurre alla cessione di Dzeko. In primo luogo, i due possono giocare insieme, in secondo luogo Fonseca non ha mai negato la possibilità di adottare un modulo con due punte vere.

    Dopo l’infortunio di Zaniolo, il 3-4-1-2 (o il 4-3-1-2) diventa un’opzione per i giallorossi, con Pellegrini (che potrebbe tornare utile anche nella linea di centrocampisti) e Mkhitaryan a contendersi il ruolo di trequartista e i vari Pedro, Carles Perez e Kluivert a rappresentare le alternative per gli attaccanti nel caso in cui Fonseca preferisca non optare per la coppia ‘pesante’ o voglia concedere un turno di riposo a uno dei due.

    AS Roma

    Inoltre, in difesa, l’arrivo imminente di Kumbulla permetterebbe a Fonseca di avere tre centrali di ruolo (con Ibanez e Mancini), quattro se Smalling dovesse tornare in giallorosso. Un roster perfetto per adottare la difesa a 4 e magari dirottare Ibanez a destra per far fronte alla mancanza di un laterale di ruolo affidabile.

    E poi ci sono gli esuberi: tanti, troppi. Da Juan Jesus a Pastore, passando per Santon e almeno uno tra Kluivert e Under, ma anche Perotti, Olsen, Coric e via così.

    Questo è il quadro della Roma a quattro giorni dal debutto in campionato e a venti giorni dalla chiusura del calciomercato. C’è da lavorare, ma qualcosa, adesso, si muove davvero.