Le due facce del Gladbach: primo in Bundesliga, a singhiozzo in Europa League

    Era dagli anni ’80 che il Borussia Mönchengladbach non si trovava in testa alla classifica di Bundesliga così tardi in stagione, addirittura per due giornate consecutive. Prima della pausa per le nazionali i ‘Fohlen’ si sono presi la vetta grazie al netto 5-1 contro l’Augsburg, alla settima giornata, sopravvivendo anche all’ottava grazie a un crollo generale delle squadre di vertice (nessuna delle prime 7 ha vinto). Così la squadra di Marco Rose si è ritrovata ancora davanti a tutte le concorrenti, a pari punti col Wolfsburg ma avvantaggiata dalla miglior differenza reti.

    Ai 16 punti in 8 partite di Bundesliga fa da contraltare un rendimento decisamente peggiore in Europa League, con un solo punto raccolto nelle prime due giornate. Alla prima è arrivata una sorprendente sconfitta interna per 0-4 contro gli austriaci del Wolfsberger, sulla carta squadra materasso del girone, mentre la seconda gara è stata pareggiata contro l’Istanbul Basaksehir per 1-1, soltanto grazie a un goal nel finale di Herrmann. In entrambi i casi la squadra è sembrata lontana parente di quella in grado di arrampicarsi fino alla vetta della classifica in campionato.

    La trasferta contro la Roma sembra, sorprendentemente, essere già una partita decisiva per garantirsi la qualificazione. In caso di sconfitta le cose potrebbero ulteriormente complicarsi e gli uomini di Marco Rose sarebbero chiamati a vincere tutte le sfide nel girone di ritorno, dipendendo comunque dai risultati delle concorrenti.

    Senza dubbio però quello che affronterà la Roma all’Olimpico sarà un Gladbach diverso da quello visto contro il Wolfsberger, senza idee e fragile a livello difensivo. È bastato un mese per trovare distanze, intese e fiducia, aspetti che nelle prime uscite stagionali si erano visti soltanto marginalmente nel finale di partita contro il Mainz ad agosto, gara vinta per 1-3 con due reti nell’ultimo quarto d’ora.

    La sconfiitta contro il Borussia Dortmund di domenica non va ad intaccare le certezze che Rose è riuscito a costruire, a partire da Marcus Thuram, figlio di Lilian, numero 10 e in questo momento trascinatore della squadra, premiato anche come ‘Rookie del mese di settembre’ dalla Bundesliga. Insieme a Pléa ed Embolo forma un trio d’attacco che all’Olimpico potrà contare anche su un recuperato Lars Stindl, uno che nell’ultima apparizione in Italia ha segnato una tripletta (febbraio 2017, contro la Fiorentina).

    Potrà pesare senza dubbio l’assenza di Matthias Ginter, leader difensivo della squadra e nazionale tedesco, oltre che campione del mondo. La difesa sembra ancora un po’ fragile e concede occasioni, ma è anche parte dell’idea di calcio che Rose ha portato al Borussia-Park: maggiori rischi per creare maggiori occasioni da goal. Soprattutto con un quartetto offensivo brillante, più la fantasia e la tecnica di Neuhaus e Herrmann, rispettivamente centrocampista ed esterno, altri due pericoli per la Roma.

    Insomma, le opzioni non mancano e gli equilibri, al momento, nemmeno. Come gran parte delle squadre tedesche, il Borussia ha vissuto l’inizio di stagione tra alti e bassi, sia per un cambio di allenatore a cui è corrisposto un cambio di filosofia, sia per dei nuovi equilibri da trovare in campo con addii importanti – quello di Thorgan Hazard su tutti – e innesti altrettanto importanti. Ora Thuram, Embolo e Lainer, i tre grandi colpi, sembrano perfettamente inseriti nel sistema. La sfida dell’Olimpico sembra quella giusta per dimostrarlo anche fuori dalla Germania.