Nè miglior attacco, nè miglior difesa: la prima volta della Juventus

    Per molti è stato il più difficile, per altri il più strano. Sicuramente lo Scudetto 2019/2020, il nono consecutivo per la Juventus, rimarrà negli annali per essere stato festeggiato sobriamente a causa delle disposizioni anti-coronavirus, per lo stop di mesi dovuto all’emergenza sanitaria e per un dato che coi bianconeri non si era mai visto.

    Alla fine la Juventus di Sarri si è laureata campione d’Italia dopo una lotta punto a punto con Atalanta, Inter e Lazio, che nel corso delle ultime giornate hanno avuto grosse difficoltà, prima di riavvicinare i bianconeri in classifica in virtù delle ultime due sconfitte, con Madama pregna di giovani.

    Non solo la Juvenuts ha concluso il torneo con un solo punto di distacco dall’Inter di Conte, classificatasi seconda, ma sopratutto, grande novità rispetto agli Scudetti di Allegri o Conte, non ha fatto registrare nè la miglior difesa, nè il miglior attacco. Qualcosa a cui i tifosi bianconeri non erano mai stati abituati.

    Anche guardando oltre la Juventus, del resto, era dal 2004, con lo Scudetto del Milan di Ancelotti, che una squadra Campione d’Italia non riusciva a portare via almeno una delle due medaglie di migliore. Da allora rossoneri, Inter o bianconeri hanno sempre avuto tra le mani almeno il miglior attacco o la miglior difesa.

    Relativamente ai goal subiti, sia Inter che Lazio hanno fatto meglio, rispettivamente con 36 e 42 reti, mentre la Juventus si è fermata a 42. Miglior attacco di gran lunga invece l’Atalanta di Gasperini, che con 98 centri ha sfiorato anche la tripla cifra, irraggiungibile oramai da inizio anni ’50.

    Nel corso degli anni, con Conte e Allegri, la Juventus è riuscita ad avere quasi sempre la miglior difesa, caratteristica principale dei bianconeri negli ultimi anni, nonostante abbia avuto a fine campionato anche il miglior attacco, in due occasioni. La retroguardia è stata però sempre la numero uno negli Scudetti pre-Sarri: comunque vincitore.