New York Times – Finale Champions League, Istanbul verso la rinuncia

    Dopo il lungo stop imposto dal Covid-19, il calcio sta pian piano ripartendo in molti Paesi europei. In Italia, Spagna e Inghilterra si torneo presto in campo, mentre in Germania si è trovata la forza di riprendere già da qualche settimana.

    Molti tra i maggiori campionati, il tutto al netto di una situazione in continua evoluzione, arriveranno quindi alla loro naturale conclusione e la stessa cosa dovrebbe valere anche per la più importante tra le competizioni per club: la Champions League.

    La UEFA è decisa a ripartire da dove il discorso si era interrotto, ovvero quattro partite degli ottavi di finale (Barcellona-Napoli, Juventus-Lione, Manchester City-Real Madrid e Bayern Monaco-Chelsea), per poi spingersi fino a fine agosto quando verrà disputata la finale.

    Nel corso delle ultime settimane, si è parlato molto di formule ‘alternative’ per portare a conclusione il torneo. Recentemente si è tornato a parlare di quarti di finale in gara secca e campo neutro oltre che di semifinali e finale racchiusi in una Final Four da disputarsi in un unico Paese ma intanto, prima ancora di decidere la strategia da adottare, potrebbe esserci un’altra importante decisione da prendere: dove far disputare l’atto conclusivo della competizione.

    La finale di Champions League è prevista ad Istanbul, ma secondo quanto riportato dal New York Times la città turca avrebbe rinunciato ad ospitare l’evento. La volontà sarebbe quella di tornare in corsa per le finalissime delle prossime edizioni, visto che comunque vadano le cose, quest’anno certamente la partita si disputerà a porte chiuse e quindi eventualmente in un Atatürk deserto.

    La UEFA si sarebbe già mossa per individuare una sede alternativa pronta magari ad ospitare anche le semifinali e tra le prime ipotesi ci sarebbe quella di spostare l’evento in Germania (in pole position) o in Portogallo. Si tratta di una scelta importante, ma che si può fare con relativa ‘calma’, visto che il fatto che la gara sarà disputata senza spettatori rende l’organizzazione certamente più semplice.

    Un portavoce della UEFA, parlando all’AFP, ha fatto il punto della situazione.