Torino-Juventus, Zaza verso la panchina: investimento deludente

    Simone Zaza viaggia spedito verso la panchina. Non una novità, in quanto il centravanti del Torino – al momento – non è ancora riuscito a convincere totalmente Walter Mazzarri, che questa sera nel derby della Mole dovrebbe concedere una chance dall’inizio a Simone Verdi.

    Questione di caratteristiche, questione che l’ex centravanti della Juventus fatica a coesistere con Andrea Belotti. E, in una partita assai rovente da diversi punti di vista, la sensazione è che il tecnico toscano non voglia incappare nell’ennesima bocciatura di un tandem finora mai pienamente convincente. Dunque, spazio al tuttofare offensivo lombardo. Con il numero 11 granata pronto a subentrare, eventualmente, nella ripresa.

    Insomma, nulla di nuovo rispetto ai tempi della Vecchia Signora. Nella stagione 2015-2016, infatti, l’attaccante di Policoro collezionò 24 gettoni conditi da 8 goal. Il tutto, fungendo principalmente da vice Mandzukic. Status che portò Zaza, dopo una sola annata alla corte di Madama, a chiedere la cessione. Accontentato. Prima il prestito al West Ham, poi il passaggio al Valencia.

    Del binomio Juve-Zaza si ricorda soprattutto una data: 13 febbraio 2016. Con l’ex numero 7 bianconero a fulminare – con un sinistro fortissimo – Reina. Successo di misura sul Napoli, griffato al minuto 88, ed ennesimo scudetto sulla via della Mole. Curiosità. A guidare la formazione azzurra, all’epoca, c’era Sarri. Pronto a vivere, oggi, la sua prima stracittadina torinese.

    Autore nella passata stagione di contributi impalpabili, nell’avvio di quella corrente si pensava che la musica fosse cambiata. Partenza a razzo in occasione dei preliminari d’Europa League, salvo poi affievolirsi di partita in partita. Il bottino relativo alla stretta attualità parla di 5 centri in 14 partite, numeri che però vanno contestualizzati. A partire dalle reti realizzate in campionato, ovvero solo 2.

    In definitiva, non il massimo per un investimento da 15,6 milioni (compresi gli oneri accessori). Il secondo giocatore più costoso della storia del Torino dopo Verdi (25 milioni assicurati al Napoli). Una spesa che sarebbe dovuta sfociare in tutt’altro epilogo e che, invece, è confluita in equivoco. Intanto, nuova esclusione dietro l’angolo. Per un matrimonio che stenta, eccome, a decollare.