Arsenal-Fiorentina 0-1: l’impresa Viola a Wembley

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    Qualsiasi tifoso di calcio ha una sua “notte indimenticabile”, ovvero quella in cui la propria squadra del cuore ha compiuto un’impresa che rimarrà impressa per sempre nella memoria e nella storia.

    Un tifoso della Fiorentina può permettersi il lusso di pescare tra diverse notti indimenticabili ma siamo certi che molti di loro, soprattutto quelli che hanno avuto la fortuna di godersela dal vivo, sceglierebbero come data il 27 Ottobre 1999, giorno in cui la squadra viola espugnò Wembley battendo l’Arsenal e proseguendo il proprio cammino in Champions League.

    Per inquadrare la portata dell’impresa facciamo una piccola digressione: la Fiorentina, allenata da Giovanni Trapattoni, sta attraversando un periodo a dir poco negativo in campionato e viene da tre sconfitte consecutive, l’ultima delle quali contro il Piacenza.

    In Champions League il girone in cui è finita la squadra del presidente Cecchi Gori non è di certo dei più agevoli, composto oltre che dall’Arsenal dal Barcellona e dall’AIK Solna, l’unica abbordabile del lotto.

    Succede così che a fine ottobre, siamo nella stagione ’99-2000, la Fiorentina arriva a Wembley con l’acqua alla gola per affrontare l’Arsenal in quello che a tutti gli effetti si può considerare uno spareggio per il secondo posto.

    Giovanni Trapattoni deve fare a meno di alcuni dei suoi titolari e si presenta nel tempio del calcio con una formazione molto guardinga come il suo stile impone. Davanti a Francesco Toldo, guardiano insostituibile della porta, troviamo la difesa composta da Repka, Firicano, Pierini ed Heinrich. A centrocampo il Trap propone Cois, Rossitto e soldatino Di Livio mentre il compito di innescare gli attaccanti, Chiesa e Batistuta, è affidato all’estro e al genio di Manuel Rui Costa.

    Dall’altra parte ci sono campioni del calibro di Bergkamp, Overmars, Vieira e Petit, solo per citare i più rappresentativi di una formazione che è una vera e propria corazzata, agli ordini come sempre di Arsene Wenger.

    Il pronostico pende tutto dalla parte dei Gunners e anche lo svolgimento della partita sembra confermare lo scetticismo generale che si respira nell’ambiente Viola.

    L’Arsenal attacca in maniera organica e prende quasi subito il controllo delle operazioni, stabilendo un predominio territoriale piuttosto netto nella trequarti viola; la Fiorentina si affida a qualche ripartenza estemporanea nell’attesa di pescare qualche jolly insperato, che però sembra non arrivare.

    Questo almeno fino al minuto 74, quando la partita è ancora bloccata sullo 0-0 e succede l’imponderabile.

    Aldo Firicano, autore di una performance mostruosa difensivamente, riconquista il pallone con un tackle perfetto su Patrick Vieira, in pieno stile british, e da il via alla ripartenza della sua squadra.

    La palla finisce sui piedi di Heinrich che avanza fino alla trequarti avversaria senza incontrare resistenza e apre il piatto per servire Batigol, appostato sul vertice dell’area di rigore.

    Il bomber argentino controlla la palla, se la allunga con il sinistro e scatta. La posizione sembra impossibile e probabilmente lo sarebbe per qualsiasi attaccante ma non per lui, che lascia partire un siluro di destro ad incrociare che finisce la propria corsa nel sette, alle spalle di un atterrito David Seaman.

    Di gol belli in carriera Gabriel Omar Batistuta ne ha fatti tantissimi ma questo, per estetica ed importanza della posta in palio, è certamente nella top five.

    La Fiorentina è in vantaggio a Wembley, sfruttando il destro al tritolo di Batigol e rendendo omaggio al sistema che il Trap ha elevato a vera e propria arte: il catenaccio e contropiede.

    Mancano ancora 15 minuti, nei quali l’Arsenal si riversa in massa nella metà campo avversaria e va più volte vicino al pareggio, negato solo da un Francesco Toldo in versione extra-lusso.

    L’estremo difensore compie un vero e proprio miracolo a pochi minuti dalla fine su Nwankwo Kanu, che già pregustava il pareggio.

    Il risultato invece non si schioda dallo 0-1 e al triplice fischio la Fiorentina può esultare per la qualificazione, con una gara di anticipo.

    Il percorso della Viola, purtroppo, si interrompe agli ottavi, nella seconda fase a gironi, dove a passare il turno sono Manchester United e Valencia.

    Rimane in ogni caso il ricordo indelebile di una serata magica, di un siluro in grado di squarciare il cielo di Wembley come un lampo improvviso, di quelli che non ti lasciano nemmeno il tempo di realizzare cosa stia succedendo. Era il 27 ottobre 1999, una data che i tifosi viola difficilmente potranno mai dimenticare.