Rafael Leao e l’impatto con il calcio italiano

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    La stagione del Milan, per il momento, assomiglia ad un mare in burrasca; è cominciata con la dolorosa rinuncia all’Europa League per questioni finanziarie, ed è continuata con una prima parte di campionato tutt’altro che tranquilla.

    Dopo sole sette giornate Marco Giampaolo è stato esonerato dalla squadra rossonera, diventando praticamente – traghettatori esclusi – l’allenatore che è stato seduto per meno tempo sulla panchina della società.

    A preoccupare Maldini e Boban, e a spingerli a cambiare guida tecnica alla squadra, la confusione del progetto dell’ex allenatore della Sampdoria, che non è stato in grado di dare la sua impronta all’organico a sua disposizione (anche se, va detto, gli è stato dato probabilmente anche poco tempo).

    In ogni caso, è in questo contesto di caos e incertezza che Rafael Leao ha dovuto fare i conti con l’impatto con il calcio italiano. E, almeno per quel poco che abbiamo visto, le premesse sembrano essere decisamente incoraggianti.

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    Leao, uno dei pochi a reggere la pressione e le aspettative

    Nelle prime uscite, poco incoraggianti, del Milan di quest’anno, il giovanissimo attaccante portoghese (classe 1999) è sembrato essere uno dei pochi a reggere la pressione e le aspettative, pur essendo stato penalizzato dalle scelte di Giampaolo, che aveva deciso di puntare all’inizio sui giocatori della vecchia guardia, e di aspettare ad inserire i nuovi arrivati.

    Eppure, Leao ha dovuto fare il suo esordio da titolare nel match più difficile, il derby contro l’Inter. In quella partita, in cui il Milan ha mostrato davvero poche idee di gioco, il portoghese è stato forse il migliore dei suoi, ha messo in difficoltà Godin – che lo ha contenuto ma ha dovuto fare gli straordinari per riuscire nell’impresa – e soprattutto ha fatto capire a tutti di non avere paura e di non soffrire l’emozione del debutto in una serata così complicata.

    Le cose sono andate in maniera simile anche contro la Fiorentina, partita in cui Leao è stato tra i pochi a salvarsi, trovando il suo primo gol italiano al termine di un bello spunto personale. Stessa cosa contro il Genoa: Giampaolo lo ha tenuto fuori, ma è stato quasi costretto a inserirlo nella ripresa, con Leao che si è mostrato ancora una volta una delle poche luci dell’oscura stagione rossonera.

    Adesso, con l’esonero di Giampaolo e l’arrivo di Pioli, Rafael Leao dovrà in un certo senso ricominciare da zero. Già, perché la concorrenza nell’attacco rossonera è tanta (basti pensare che Rebic, arrivato sul finale del mercato, non si è praticamente mai visto) e trovare spazio non sarà scontato. Leao, fino a questo momento, ha dimostrato di avere carattere, e di poter offrire, dal punto di vista tecnico, una marcia in più alla manovra della squadra, con le sue accelerazioni, i suoi spunti e la sua dirompente fisicità.

    In un certo senso, le sorti e il futuro del Milan di quest’anno passeranno anche e soprattutto dai suoi piedi.