Robin Gosens, il treno tedesco della Dea

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    Uno dei meriti principali di Gian Piero Gasperini, oltre a quello di imprimere un marchio inconfondibile al gioco delle sue squadre, è sicuramente quello di tirare fuori il meglio da alcuni calciatori, che nell’idea di calcio del Gasp si esaltano.

    In particolare, in questi anni, c’è stata una categoria di giocatori che deve ringraziare il tecnico di Grugliasco e molto probabilmente, tra qualche anno, continuare a mandargli bottiglie di vino e cesti di frutta a casa come segno di gratitudine: stiamo parlando degli esterni di difesa o di centrocampo che nel modulo di Gasperini possono fiorire e mettersi in mostra alla grande.

    Sono stati tantissimi, negli ultimi anni, gli esempi di questi giocatori, da Laxalt e Ansaldi ai tempi del Genoa, fino a Conti e Spinazzola in tempi più recenti, e oggi, invece, con la definitiva maturità della Dea, il testimone è passato ad altri due calciatori che sembrano essere destinati a grandi cose: Robin Gosens e Hans Hateboer.

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    Se l’anno scorso aveva brillato l’olandese, quest’anno è il tedesco a essersi messo in mostra: Gosens è già andato a segno più di qualche volta, è coinvolto nella manovra offensiva e a volte gioca talmente alto da sembrare parte del tridente d’attacco. Senza dimenticare la sua grande abilità nella giocata tipica dell’Atalanta, l’inserimento in area di rigore sull’azione che parte dall’altra fascia.

    Robin Gosens nasce il 5 luglio del 1994 ad Emmerich am Rhein, Renania settentrionale. Comincia a giocare a calcio nelle squadre locali del posto, e poi nel 2012, al compimento dei 18 anni, gli olandesi del Vitesse decidono di puntare su di lui.

    Gosens rimane nelle giovanili del Vitesse per due anni senza avere una chance in prima squadra, e poi nel gennaio del 2014 viene ceduto in prestito al Dordrecht, in seconda serie. Qui aiuta la squadra a ottenere la promozione in Eredivisie, dove riesce a esordire nella stagione successiva e a segnare il suo primo gol nella massima serie olandese. Nell’estate del 2015 lascia il Vitesse e si accasa all’Heracles, e dopo due stagioni ad alto rendimento, nel 2017 viene notato dall’Atalanta.

    Gosens arriva a Bergamo da semisconosciuto, e il suo percorso di crescita in nerazzurro è graduale ma costante. Chiude la prima stagione con 21 presenze e un gol, e nel frattempo Gasperini ne completa il passaggio definitivo da mezzala di centrocampo a esterno a tutta fascia. Nella stagione 2018/19 gioca di più (28 partite) e segna 3 gol, ai quali aggiunge anche 2 assist.

    A testimoniare la definitiva esplosione del tedesco, l’interesse di molte squadre all’estero, come lo Schalke, mentre il CT della Germania Low ancora non lo ha convocato in nazionale. Ma, dovesse continuare così, forse anche lui dovrebbe farci un pensierino.