Inter-Juventus: il Derby d’Italia, una rivalità infinita

    Inter-Juventus: il Derby d’Italia, una rivalità infinita
    Inter-Juventus: il Derby d’Italia, una rivalità infinita

    Centodieci anni dalla prima sfida datata 14 novembre 1909: finì 2-0 per la Juventus, con una doppietta di Ernesto Borel. Quella di stasera allo stadio Giuseppe Meazza di Milano invece, Inter-Juventus sarà la partita numero 172 (42 vittorie interiste, 82 juventine e 44 pareggi), in quello ormai conosciuto universalmente come “Derby d’Italia”.

    Alcuni sostengono che fu Gianni Brera nel 1967 ad inventare il famoso termine per le sfide tra Juventus e Inter: forse per marcare un antagonismo molto accanito, o forse perché all’epoca erano le due squadre con più scudetti vinti. Altri invece sostengono che tale etichetta risalga addirittura agli anni trenta, dove nerazzurri e bianconeri si spartivano i primi scudetti a girone unico (anche se in realtà c’era anche il grande Bologna, che ne vinse ben quattro)…

    Non lo sappiamo con precisione: sta di fatto che “Derby d’Italia” viene usato ancora oggi per denominare una delle rivalità calcistiche più sentite in Italia.

    Si deve tornare al 1961 per trovare uno dei primi match roventi tra milanesi e torinesi. Al Comunale di Torino, si giocava il big match tra Juventus – Inter, prima contro seconda, distanti quattro punti. Per gli uomini di Helenio Herrera (al primo anno sulla panchina interista) era l’ultima occasione per cercare di avvicinare i rivali. Lo stadio era stracolmo in ogni ordine di posto, al punto che molti spettatori si sistemarono addirittura tra la pista d’atletica e il bordo del campo, proprio a ridosso delle panchine delle due squadre. 

    La partita iniziò comunque, anche se al minuto trentuno, sul risultato di 0-0, dopo qualche tentativo d’invasione l’arbitro decise che in quelle condizioni non si poteva continuare. In quei casi straordinari il regolamento di allora parlava chiaro: “vittoria a tavolino 2-0 per la squadra ospite”.

    E vittoria a tavolino fu per i nerazzurri, che si portarono così a soli due punti.

    Ma i dirigenti bianconeri non la presero bene, fecero ricorso al CAF per poi vincerlo successivamente, guadagnandosi così la ripetizione della partita. Tutto questo qualche giorno prima dell’ultima giornata, quando la classifica diceva Juventus e Inter appaiate a 44 punti.

    Tra le polemiche generali post sentenza (che fecero scivolare quindi il club di Angelo Moratti nuovamente a -2) l’Inter, con il morale ormai sotto terra, perderà contro un Catania ormai salvo, sancendo così la matematica vittoria della Juventus che nel frattempo pareggiò contro il Bari. + 3 bianconeri e campionato ormai finito.

    «Il verdetto della Caf, che ci faceva scivolare a due punti dalla Juve, lo apprendemmo in ritiro a Catania – disse Aristide Guarneri, difensore di quella Inter – dove andammo in campo col morale sotto i tacchetti e perdemmo per 2-0. Ci sentivamo presi in giro, era un’ingiustizia». Il patron Moratti fu quello che più andò fuori di testa, convinto di esser stato derubato, defraudato dei diritti della sua squadra.

    Così prese una decisione clamorosa: nella ripetizione dell’incontro, l’Inter per protesta avrebbe schierato la squadra Primavera.

    E così fu… Tra i ragazzini della squadra giovanile nerazzurra che sarebbero scesi in campo in quel match c’era anche un ragazzino classe ’42, Sandro Mazzola, figlio del leggendario Valentino: quel match lo avrebbe lanciato nel grande calcio, dando il via alla sua straordinaria carriera.

    Mazzola racconterà però di aver rischiato seriamente di non esordire quel giorno…

    «La notizia ce la comunicò Meazza, all’epoca allenatore della Primavera. Eravamo tutti euforici, ma per me c’era un problema, un grande problema. Il giorno della partita dovevo sostenere l’esame per completare il quarto anno di ragioneria. A casa mi dissero che lo studio prevaleva sul calcio e che a Torino non ci sarei andato. Supplicai e piansi invano, ma mia madre era irremovibile. Per fortuna il preside della scuola si commosse e acconsentì a farmi sostenere gli esami di prima mattina. Un’auto della società poi mi aspettava davanti alla scuola per portarmi a Torino, dove arrivai giusto in tempo per giocare». Che storie…

    La Juve invece, schierò quasi tutti i suoi campioni. C’erano Sarti, Colombo, Nicolè, Charles, Sivori… C’era anche Giampiero Boniperti, alla sua ultima partita da calciatore.

    Finì con un 9-1 da record per la Juventus, con sei reti di Omar Sivori (che diventerà poi Pallone d’Oro), Mora, Nicolè e un autogol per i bianconeri, mentre l’unico gol nerazzurro sarà segnato proprio dal giovane Mazzola.

    Altri tempi, altro calcio…

    Dopo il 1961, nel corso degli anni la rivalità tra le due squadre rimase sempre accesa, fino ad arrivare al famoso scontro di ventuno anni fa “Iuliano-Ronaldo” del 26 aprile 1998.

    A Torino la partita, che tornò dopo anni a valere lo scudetto, finì 1-0 per i bianconeri grazie ad un gol di Alessandro Del Piero, ma negli occhi dei tifosi nerazzurri ancora oggi rimane la decisione dell’arbitro Ceccarini di non assegnare un calcio di rigore per l’intervento di Mark Iuliano sul fenomeno brasiliano, che poi fischiò invece, sul ribaltamento di fronte, un penalty per la Juve (con Pagliuca che comunque respinse il tiro del 10 bianconero), tra le veementi proteste dei giocatori dell’Inter e del tecnico Gigi Simoni.

    Ma è il terremoto di Calciopoli nella calda estate 2006 a cambiare, forse per sempre, la storia della rivalità Inter-Juventus.

    La retrocessione dei bianconeri in B e l’assegnazione dello scudetto ai nerazzurri è ancora oggi motivo di grande discussione.

    E poi le “frecciate” di Mourinho, il ritorno della Juventus in A e gli otto scudetti consecutivi, le grandi polemiche di due stagioni fa nel 2-3 dei bianconeri a San Siro… Fino alla sfida nella sfida di adesso di mister Conte, bandiera juventina in campo e in panchina, attuale allenatore dell’Inter.

    Ne vedremo sicuramente delle belle.

    Anche perché Inter-Juventus non è una partita qualunque, non potrà mai esserlo.

    DERBY D’ITALIA PLUS+

    Lo sapevi che…

    1L’Inter ha vinto solo una delle ultime 13 partite di Serie A contro la Juventus (5N, 7P) – successo per 2-1 nel settembre 2016, con Frank de Boer in panchina – nelle precedenti 13 i nerazzurri avevano vinto tre volte.

    2Nessun match si è disputato più volte in Serie A rispetto alla sfida tra Inter e Juventus (172), al pari della gara tra Inter e Roma.

    3L’Inter è la squadra contro cui la Juventus ha vinto il maggior numero di partite in Serie A: 82 successi bianconeri in 172 sfide, completano il parziale come detto precedentemente 44 pareggi e 46 vittorie nerazzurre.

    4L’ultimo match Inter-Juventus è terminato 1-1, le due squadre non pareggiano due sfide di fila in campionato dal 2002.

    5Il punteggio più frequente tra Inter-Juventus in Serie A è l’1-0 a favore dei bianconeri, finale di 22 incontri, il più recente nella gara d’andata dello scorso campionato.

    6L’ultima volta in cui l’Inter è stata sopra di un gol per poi essere sconfitta in Serie A è stata proprio contro la Juventus, in casa nell’aprile 2018.

    7L’Inter è sia la squadra contro cui la Juventus ha perso di più in trasferta (35 sconfitte in 86 match) sia quella contro cui ha subito il maggior numero di gol fuori casa (134) nella sua storia in Serie A.

    8Nelle ultime sette sfide Inter-Juventus in Serie A non si è mai ripetuto per due match di fila lo stesso risultato: pareggio in quella più recente (1-1).

    9In tutte le ultime tre gare Inter-Juventus al Meazza in campionato entrambe le formazioni hanno trovato il gol (3.3 reti di media).

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