La svolta di Zambrotta

    La svolta di Zambrotta

    La sua è una di quelle carriere svoltate da un’intuizione.

    Fu Marcello Lippi, all’epoca suo allenatore alla Juventus, a cambiargli ruolo e carriera…

    Quando comprammo Mauro Camoranesi, proposi a Zambrotta di giocare difensore esterno a sinistra, dicendogli che a mio parere aveva le caratteristiche perfette per quel ruolo, e che probabilmente per lui lì si prospettava un brillante futuro. Gianluca accettò come sempre con entusiasmo e convinzione e si mise a lavorare intensamente sul campo. La cosa pazzesca è che in poco tempo calciava e crossava quasi meglio di sinistro che di destro: grazie alle sue capacità e al suo carattere è diventato uno dei migliori difensori esterni del mondo“.

    Dirà il tecnico viareggino di Gianluca Zambrotta, uno dei terzini più forti della sua generazione.

    La svolta di Zambrotta

    Lui non ci mise nemmeno un secondo ad “obbedire” e a calarsi nella nuova posizione, quella che lo avrebbe consacrato anche a livello internazionale.

    Cosa dissi a Lippi quando mi propose di fare il terzino? Che potevo fare anche il portiere“.

    Sì, perché a lui non importava il ruolo: destra, sinistra, alto, basso, dove lo mettevi giocava.

    E come giocava…

    In nazionale poi, dove nel biennio 2004-2006 ritrovò mister Lippi, sarà uno dei protagonisti di quell’estate tedesca da sogno nella Coppa del mondo 2006, togliendosi anche l’immensa soddisfazione di segnare un’importantissima rete e risultare decisivo ai quarti di finale contro l’Ucraina di Andriy Shevchenko, che sbloccò il risultato facilitando il compito dell’Italia.

    Amburgo, 30 giugno 2006, Imtech Arena (oggi tornato a chiamarsi Volksparkstadion).

    La partita tra azzurri e ucraini è iniziata da pochi minuti, esattamente sei.

    Ricevuta palla all’altezza del centrocampo, Zambrotta parte dritto verso la porta avversaria, prima di chiedere l’uno due a Totti che fa il Totti (sponda di prima di tacco, con il povero Tymoschuk che se ne va a ‘fratte’), per poi ritrovarsi al limite dell’area dove, senza nemmeno pensarci, fa partire un tiro di sinistro velenosissimo che beffa Shovkovskyi e porta in vantaggio gli azzurri (poi servirà anche l’assist per il terzo gol a bomber Luca Toni), spianando la strada all’Italia verso la semifinale, verso la gloria.

    Sì, perché il resto della storia, lo sapete già…