Kai Havertz. Il predestinato

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    Mancino, potente, intelligente, una serie di record già battuti: è già  tempo di Havertz 

    La Bundesliga è stato il primo dei top five campionati europei a riaprire i battenti, seppur con gli inquietanti scenari degli stadi vuoti.

    E dopo due mesi di blocco, nel silenzio del Weserstadion di Brema, è tornato subito a fare la voce grossa uno dei più grandi talenti che la Germania calcistica abbia sfornato negli ultimi anni, das prädestiniert, il predestinato: Kai Havertz.

    Figlio di un poliziotto, il padre, e di un avvocato, la madre, Kai ha però seguito le orme del nonno, calciatore dilettante che gli ha trasmesso la passione per il pallone: è entrato a 11 anni nelle giovanili del Bayer Leverkusen, lo stesso club che senza alcun timore a 17 lo ha fatto esordire in prima squadra. Da quel giorno ha già toccato quota 139 presenze e 40 gol, diventando in successione il più giovane esordiente nella storia della Bundesliga, il più giovane ad aver raggiunto le cinquanta presenze e il più giovane marcatore delle aspirine.

    Lo scorso anno poi la grande soddisfazione di arrivare terzo nella classifica marcatori con 16 realizzazioni, dietro solo a due bomber di professione come il polacco Robert Lewandowski e lo spagnolo Paco Alcacer.

    Sì, perché Havertz è un giocatore “tuttofare”, capace di giocare per qualità tecniche e fisiche in diverse zone del campo. L’allenatore olandese del Bayer, Peter Bosz, lo utilizza il più delle volte come trequartista atipico dietro l’unica punta nel suo 4-2-3-1, ma all’occorrenza lo sposta anche come punta centrale, a costo di lasciare in panchina attaccanti di ruolo come Volland e Alario, per sfruttare il suo fiuto del gol, i suoi inserimenti e i suoi 189 centimetri.

    In Germania lo ritengono tutti ormai una certezza anche in chiave nazionale, dove ha già avuto modo di esordire e segnare il suo primo gol (all’Argentina in amichevole). Lo stesso commissario tecnico Joachim Löw ha fatto già intendere di puntare sul gioiello di Aquisgrana per ricostruire la Die Mannschaft del futuro.

    Nel frattempo in Europa si è già scatenata un’asta tra i più grandi club continentali: Bayern Monaco in primis, come al solito sui talenti tedeschi in rampa di lancio, poi in successione Chelsea, Real Madrid, Barcellona, Liverpool e anche la Juventus, tutte pronte a fare follie a quanto pare per accaparrarselo. Maurizio Sarri, dopo averlo incontrato nel doppio confronto di Champions League quest’anno, ha già fatto sapere di gradire: «mi piace molto, e di sicuro diventerà uno dei giocatori più importanti d’Europa» ha chiosato.

    Transfermarkt lo valuta 81 milioni di euro, anche se è scontato che con questo ritmo il prezzo del suo cartellino sia destinato a lievitare ulteriormente. E le parole del direttore esecutivo delle aspirine Rudi Voeller, non fanno che confermarlo: «Non c’è più nulla da dire su Kai, quello che sta facendo parla per lui…».

    E lui non sembra conoscere altro modo di comunicare, se non quella di stupire e buttarla dentro.