Valdanito Crespo

    crespo
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    L’inizio della puntata de “I signori del calcio” a lui dedicata https://www.youtube.com/watch?v=QoBDBNRHAXc inizia con quasi quattro minuti di suoi gol. Tacchi, sforbiciate, scavini, acrobazie e chi più ne ha più ne metta: una visione celestiale per gli amanti di calcio.

    La scalata al grande calcio di Hernan Crespo inizia dall’Argentina, terra abituata a sfornare talenti. Fa tutta la trafila nelle giovanili del River Plate, prima di esordire in prima squadra non ancora maggiorenne.

    L’impatto è impressionante, segna subito 13 gol in 25 partite contribuendo in gran parte alla vittoria del titolo di Clausura dei Los Millionarios.

    La stagione seguente è già una certezza, nel 1996 trascina addirittura il club alla vittoria della sua seconda Copa Libertadores: saranno 10 le reti in 13 partite di “Valdanito” (soprannominato così per la somiglia calcistica con un altro grande attaccante del calcio argentino, il campione del mondo ’86 Jorge Valdano), che gli varranno l’approdo nel calcio europeo…

    E’ il Parma del patron Callisto Tanzi che vince la concorrenza sborsando gli allora 8 miliardi di Lire richiesti dal club di Buenos Aires.

    In panchina c’è Carlo Ancelotti che fa capire subito di puntare su di lui, relegando persino un beniamino come Gianfranco Zola sulla fascia o in panchina (prima che il sardo decidesse a Novembre di lasciare il club) per far spazio al centravanti sudamericano. L’inizio non è di quelli incoraggianti, tanto che i gol tardano ad arrivare e lo stadio lo fischia spesso. Ma il tecnico emiliano non molla e continua a credere in Hernan, che dopo qualche mese si sblocca definitivamente e non si ferma più. Quella stagione terminerà con il secondo posto in campionato alle spalle della Juventus, miglior piazzamento di sempre per i ducali, con Crespo grande protagonista del girone di ritorno.

    Ma è la stagione 1998-99 che segna le prime vittorie europee di Valdanito: il Parma porta a casa Coppa Italia e Coppa Uefa, con il numero 9 gialloblu che segna in entrambe le finali e scrive indelebilmente il suo nome nella storia del club.

    La stagione seguente si aprirà con la vittoria del terzo trofeo, la Supercoppa Italiana, e Crespo si piazzerà al terzo posto della classifica marcatori con 22 gol, dietro solo al suo connazionale Gabriel Omar Batistuta (23) e all’ucraino Andriy Shevchenko (24). Ma il Parma arriva solo quinto.

    Nella vita del bomber argentino piomba prepotentemente la Lazio, campione d’Italia in carica, che sborsa per portarlo nella capitale ben 110 miliardi di lire (in parte pagati con i cartellini di Almeyda e Sergio Conceicao).

    Stavolta la classifica marcatori riusciurà a vincerla con ben 26 reti, ma a vincere lo scudetto sarà l’eterna rivale cittadina, la Roma, che spezza dopo solo un anno i festeggiamenti biancocelesti in città.

    TUTTI I 26 GOL DELLA STAGIONE 2000-01

    https://www.youtube.com/watch?v=tPMHHgPPIqA

    La carriera di Crespo prosegue tra Lazio (ancora una stagione) Inter, Chelsea, Milan, Genoa e Parma, dove tornerà a chiudere la sua immensa carriera e dove vive ancora con la sua famiglia.

    Ma, anche se vi è rimasto solo una stagione, è l’esperienza al Milan quella che probabilmente lo ha segnato di più.

    Con i rossoneri Hernan raggiunge la finale di Champions League e durante il match segna una meravigliosa doppietta nel primo tempo che porta il diavolo in vantaggio per 3-0 (il primo gol lo aveva realizzato capitan Paolo Maldini).

    Sembra una favola per l’argentino, che già pregusta il sapore della vittoria e probabilmente il premio di miglior giocatore della finale.

    Si trasformerà invece in un incubo.

    Il Liverpool di Rafa Benitez, avversario del Milan ad Istanbul, in sei minuti segna tre reti e riacciuffa sorprendentemente la partita. Ai calci di rigore i reds hanno la meglio sui rossoneri, segnando così una delle finali più incredibili di sempre.

    Ancora oggi non riesco a crederci. Per me giocare una finale di Champions con il Milan era la migliore esperienza che potessi immaginare. Era un sogno. Ho segnato due gol, era una di quelle notti in cui ti sembra tutto semplice e tutto sembra funzionareA fine primo tempo le mie gambe tremavano ed ho pensato a calmarmi. Mi sono detto che eravamo ancora 0-0, che non avevamo ancora fatto niente e che tutto poteva succedere. Ma non mi aspettavo qualcosa di simile. Benitez cambiò la partita mettendo Hamann davanti alla difesa e liberando Gerrard, questo ci ha messo in difficoltà. Poi è successo qualcosa che solo il destino può controllare. Il gran gol di testa di Steven, il tiro di Smicer, il rigore prima respinto poi ribadito in gol da Xabi Alonso e quel salvataggio di Dudek… Non dimenticherò mai quel salvataggio, qualcosa di incredibile. Credo che Jerzy ancora oggi non abbia idea di come fermò quel colpo. Come Shevchenko non abbia segnato è ancora surreale“.

    Ricorda l’attaccante argentino in un’intervista al quotidiano inglese The Guardian. Poi i calci di rigore, quando ormai dopo la rimonta subita aveva destabilizzato il clima in casa rossonera. Saranno fatali per il Diavolo…

    “Quando il Liverpool ha segnato l’ultimo rigore stavo andando nello spogliatoio, poi mi sono fermato e mi sono detto che non era possibile che non stavo vincendo la Champions dopo essere stato in vantaggio per 3-0. Così mi sono seduto dietro ai fotografi, dovevo vedere Gerrard che effettivamente alzava il trofeo. Non riuscivo a crederci, non mi sembrava vero, era impossibile. Quando l’ho visto sono andato nello spogliatoio completamente senza paroleA parte quei sei minuti eravamo l’unica squadra ad aver giocato, ma il destino ha voluto che la coppa la vincesse il Liverpool”.

    Quella notte, con la doppietta realizzata agli inglesi, Hernan Crespo diventò l’unico calciatore ad aver segnato una doppietta in una finale di Champions League e di Copa Libertadores , rispettivamente nel 2005 e 1996.

    Ma difficilmente la ricorderà per il record raggiunto…