I 5 difensori che faremmo salire in area di rigore per un corner

    difensori
    difensori

    Il pallone piazzato sulla bandierina, la mano alzata per chiamare lo schema, il pallone che vola in mezzo all’area a cercare la testa giusta, l’inzuccata vincente.

    A meno che la vostra squadra non sia tra quelle che preferisce battere i calci d’angolo corti, mettendosi a giochicchiare con scambi ravvicinati al limite dell’area, i corner sono un’opportunità importante per andare a segno, una speranza per quelle squadre che non hanno altro modo per avvicinarsi alla marcatura.

    I calci d’angolo, poi, in un certo senso sono anche democratici: mettono tutti sullo stesso piano, quando il pallone arriva in mezzo all’area attaccanti e difensori hanno la stessa possibilità di partenza di colpire il pallone di testa e infilarlo in rete.

    Ci sono difensori che sono diventati dei veri e propri specialisti del gol da corner, che hanno imparato a saltare più in alto degli altri e nei mischioni in mezzo all’area hanno trovato un discreto numero di gol nel corso della loro carriera.

    Oggi abbiamo scelto per voi i nostri 5 difensori preferiti da buttare in mezzo all’area per un corner.

    Sergio Ramos

    Ok, da qualche tempo il capitano del Real Madrid si è convertito in un implacabile tiratore di rigori, e a desso anche di punizioni. Ma la specialità della casa, quando si parla di lui, sono i colpi di testa su calcio d’angolo, soprattutto se, magari, arrivano ben oltre il novantesimo minuto, quasi come una beffa ulteriore per gli avversari.

    Per informazioni, chiedere ai rivali cittadini dell’Atletico Madrid, beffati proprio da un’inzuccata del capitano dei Blancos nella finale di Champions del 2014 che sentivano già loro. Per carisma, ma anche per quel pizzico di spocchia che non fa mai male, noi uno come Sergio Ramos lo vorremmo sempre nell’area di rigore avversaria se c’è un corner da battere.

    Marco Materazzi

    Se a leggere il nome di Marco Materazzi associato ad un calcio d’angolo la prima immagine che vi è venuta in mente non è quella del gol del pareggio contro la Francia nella finale di Berlino 2006, bé, allora forse c’è qualcosa che non va.

    L’ex difensore di Inter e Perugia ha segnato circa 60 reti in carriera, e se escludiamo rigori e punizioni tirate ai tempi del Perugia, molti di questi gol sono arrivati proprio con il classico colpo di testa sui corner, sfruttando un’altezza notevole e un ottimo tempismo. Ma, proprio per la questione affettiva di que

    Igor Tudor

    Anche il difensore croato, visto in Italia con la maglia della Juventus prima e del Siena poi, era una presenza fissa nell’area avversaria, e più volte ha contribuito a mettere a segno gol importanti presentandosi nelle vicinanze della porta.

    In più, noi, Igor Tudor ce lo porteremmo nell’area avversaria per sicurezza, visto che con il suo fisico roccioso e il suo carattere di ferro, potrebbe tornare decisamente utile in qualche scaramuccia che potrebbe sorgere, come spesso capita, tra i vari contendenti in attesa della battuta del calcio d’angolo.

    Daniele Portanova

    Daniele Portanova, invece, lo sceglieremmo perché era proprio uno di quei classici difensori che, presi a una quotazione più che accettabile all’asta del Fantacalcio, ti garantivano almeno un paio di gol all’anno, sempre allo stesso modo, con la classica capocciata su calcio d’angolo, naturalmente.

    In Serie A non ha mai avuto exploit clamorosi, visto che ha segnato al massimo 4 gol nella stessa stagione, ma garantiva sempre con costanza quei 2 gol a stagione che poi, soprattutto al Fantacalcio, potevano risultare importanti nell’economia della stagione. Anche qui, insomma, è questione d’affetto.

    John Terry

    Nel corso della sua carriera, John Terry ha segnato 74 gol, 67 dei quali, ovviamente, con la maglia del Chelsea. La sua leadership, la sua presenza, e soprattutto il suo tempismo perfetto nello stacco di testa lo rendevano una minaccia costante sui calci d’angolo per le difese avversarie.

    Quando vedevi arrivare la sua maglia blu dall’altra parte del campo, potevi star certo che il pallone sarebbe arrivato verso quella testa, quella di John Terry, naturalmente, come se ci fosse stata una calamita ad attirarlo. E noi, uno del genere, un trascinatore così, lo vorremmo sempre a saltare in un mischione infernale su un corner.