Le nostre 5 edizioni preferite dei Mondiali

    Le nostre 5 edizioni preferite dei Mondiali

    I Mondiali di calcio sono sempre un appuntamento storico, del tutto particolare, un po’ perché si giocano ogni quattro anni un po’ perché racchiudono quel fascino che è impossibile da ritrovare in qualsiasi altra competizione.

    È proprio per questo che i Mondiali tendono a rimanere impressi nella memoria, non soltanto per i risultati e per il contesto sportivo ma anche per l’ambiente e l’atmosfera che si respirano attorno alla competizione.

    Possiamo dire che ogni edizione sia stata in qualche modo memorabile, ricca di aneddoti ed episodi da raccontare, noi oggi però vogliamo svelarvi le nostre 5 edizioni preferite, quelle che ci hanno emozionato e a cui siamo affezionati in modo particolare.

    Alcune di queste le abbiamo vissute in prima persona, altre attraverso le immagini ed i racconti di chi ha avuto la fortuna di assistervi.

    5INGHILTERRA ‘66

    Qua bisogna tornare parecchio indietro nel tempo, ovviamente non eravamo ancora nati e il fascino per questa edizione dei Mondiali deriva dai racconti che abbiamo letto e dai video che si possono reperire in giro per la rete.

    L’Italia, in questi Mondiali, non fa una bella figura, eliminata nell’ultima partita del girone dalla Corea del Nord, squadra del tutto modesta composta perlopiù da mestieranti, gente che in patria oltre al calciatore faceva un altro lavoro.

    L’edizione passa alla storia per tante cose, ma principalmente per la prima e tuttora unica vittoria dell’Inghilterra in un Mondiale. Una rassegna in cui erano presenti giocatori del calibro di Pelè, Eusebio, Yashin, Bobby Charlton e tanti altri.

    Arbitraggi contestati e controversi (in particolare la semifinale tra Argentina e Inghilterra fu definita dai primi come “el robo del siglo”, per darvi un’idea, e anche in finale contro la Germania dell’Ovest fu convalidato un gol fantasma a Hurst ) ma alla fine è la Nazionale dei Tre Leoni a vincere il torneo. E ancora, dopo oltre 50 anni, stanno aspettando che la Coppa del Mondo torni di nuovo a casa.

    4ITALIA ‘90

    Per qualsiasi appassionato di pallone i Mondiali di Italia ’90 non possono essere indifferenti, non fosse altro perché, ad oggi, rimane l’ultima edizione della rassegna disputata nel nostro paese e qualcosa ci dice che lo sarà ancora per parecchio tempo.

    Le Notti Magiche hanno portato con sé ricordi, emozioni, immagini difficili da cancellare e chi le ha vissute direttamente vi avrà raccontato aneddoti e storie di ogni genere.

    A trionfare fu la Germania dell’Ovest in finale contro l’Argentina, mentre gli Azzuri si dovettero accontentare del gradino più basso del podio, sconfitti in semifinale proprio dall’Albiceleste.

    La sfida tra Italia e Argentina, tenutasi a Napoli, città dove Diego Armando Maradona stava costruendo le pagine più importanti della storia del club, rimane per certi versi irripetibile.

    Capocannoniere e miglior giocatore del torneo fu piuttosto sorprendentemente Totò Schillaci, che inizialmente era destinato a partire dalla panchina, alla sua prima esperienza in Nazionale.

    3USA ‘94

    Iniziamo ad avvicinarci all’epoca recente, ai Mondiali di cui conserviamo i ricordi più nitidi.

    L’edizione di Usa ’94 per l’Italia passerà alla storia per quei dannati rigori in finale contro il Brasile, nel caldo torrido di Pasadena all’ora di pranzo.

    L’immagine di Roberto Baggio sul dischetto, con quel pallone che finirà sopra la traversa interrompendo definitivamente i sogni di gloria degli Azzurri, è una di quelle che anche a distanza di oltre 25 anni fa male al cuore, inutile negarlo.

    Nonostante ciò, noi a questa edizione siamo legati in modo particolare e la consideriamo una delle più belle di sempre.

    2FRANCIA ‘98

    Fine anni ’90 il calcio, a livello europeo e mondiale, sta vivendo uno dei suoi periodi di massimo splendore, basti pensare al livello del nostro campionato e ai calciatori che prendono parte alla Coppa del Mondo.

    Citarli tutti sarebbe impossibile, ma vi invitiamo ad andare a sfogliarvi le rose delle varie squadre e a non provare un brivido lungo la schiena, se ci riuscite.

    Parlando di Francia ’98 non si può ovviamente non citare l’episodio probabilmente più significativo, ovvero quello che ha coinvolto Ronaldo il Fenomeno alla vigilia della finale contro i padroni di casa.

    Il centravanti brasiliano, già considerato il giocatore più forte al mondo, si sente male nella sua stanza d’albergo durante la notte e le sue condizioni destano talmente tanta preoccupazione che si pensa sia impossibile vederlo in campo durante la finale.

    Ronaldo, in qualche modo, verrà buttato in campo nonostante le condizioni che definire precarie sarebbe un eufemismo ma il giocatore si trascina per il prato spaesato e palesemente frastornato.

    Le immagini del giorno successivo, quando l’aereo della Seleçao, sconfitta in finale, atterra a Rio, sono ancora più agghiaccianti: Ronaldo fatica a reggersi in piedi e barcolla tenendosi aggrappato alla scaletta dell’aereo, un’istantanea difficilmente cancellabile dalla memoria.

    In ogni caso quello del ’98 è il Mondiale della Francia, quello della consacrazione definitiva di un giocatore dal talento immenso e dalla classe cristallina, Zinedine Zidane, al quale verrà consegnato anche il Pallone d’Oro.

    1GERMANIA ‘06

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    Per quelli della nostra generazione questo è il Mondiale per eccellenza, quello che avrà sempre un posto speciale nel cuore e nella testa.

    In questi giorni di quarantena forzata ci è capitato di rivedere le immagini del successo degli Azzurri in Germania e ogni volta, nonostante ormai si conoscano a memoria protagonisti e partite, è sempre un’emozione difficile da raccontare e spiegare.

    Non è solo per il successo dell’Italia, motivo di per sé già più che sufficiente, che questo Mondiale è stato in grado di suscitare un entusiasmo oltre ogni limite, bensì per tutto il contesto che lo ha accompagnato.

    Il periodo storico del calcio italiano, appena uscito da un momento terribile, una squadra in grado di fare del collettivo la propria forza, dando in campo qualsiasi cosa e andando oltre le proprie possibilità, le prove eroiche di alcuni calciatori, le giocate dei singoli passate alla storia, la vittoria in casa della Germania, dopo averla sconfitta in semifinale, e la vittoria all’ultimo respiro sulla Francia, al termine di una sfida vietata ai deboli di cuore.

    E poi ancora l’esultanza di Grosso, la testata di Zidane a Materazzi, quel Cannavaro urlato in maniera inconfondibile da chi, durante le telecronache, ci ha accompagnato in questa cavalcata incredibile.

    Penso che ognuno di voi si ricordi come e con chi ha seguito ognuna di quelle partite, a dimostrazione del fatto che quello di Germania 2006 non è stato un Mondiale come tutti gli altri. È stato il nostro Mondiale. Sudato. Meritato. Vinto.