Come giocherà il Torino di Longo: possibile rilancio per Zaza

    Tre sconfitte consecutive con 13 goal subiti ed appena 1 fatto. I disastrosi risultati delle ultime settimane hanno contribuito certamente a mettere fine all’avventura di Walter Mazzarri sulla panchina del Torino. A poco più di due anni dal suo inizio, si è chiusa nel peggiore dei modi e con una risoluzione consensuale una parentesi che avrebbe dovuto portare i granata a stazionare stabilmente in quelle posizioni che a fine stagione valgono una qualificazione europea.

    Il Torino riparte quindi da un nuovo allenatore e da un uomo che già conosce alla perfezione le dinamiche del mondo granata: Moreno Longo. Cresciuto calcisticamente proprio nel Toro, sulla panchina della Primavera ha vinto uno Scudetto ed una Supercoppa Italiana, prima di fare il grande salto nel calcio dei professionisti.

    Sulla carta il Torino di Longo non sarà molto diverso da quello di Mazzarri, ma ci sono delle differenze che potrebbero riguardare soprattutto il reparto avanzato. Nella sua ultima esperienza al Frosinone, quella culminata con la promozione in Serie A e con il suo esordio da tecnico in massima serie, il nuovo allenatore granata ha prevalentemente puntato sul 3-5-2.

    Si tratta di un modulo che il Torino conosce ovviamente già alla perfezione, visto che è stato spesso adottato da Mazzarri in passato. La compagine granata sembra in realtà essere stata costruita proprio per schierarsi in campo in questo modo e la cosa favorirà ovviamente il nuovo tecnico che quindi potrà ripartire da meccanismi oleati e da giocatori che hanno le caratteristiche ideali per il suo gioco.

    A partire da inizio dicembre, Mazzarri ha virato con decisione sul 3-4-2-1, cosa che ha favorito due elementi come Berenguer e Verdi. Schierati a supporto di Belotti, hanno avuto il modo di poter contare su un maggiore minutaggio e di poter giocare nella zona di campo preferita.

    E’ soprattutto per loro che le cose potrebbero adesso cambiare. Un ritorno al 3-5-2 potrebbe favorire Simone Zaza che, spesso relegato al ruolo di alternativa di lusso a Belotti, potrebbe ora diventare la sua spalla ideale una volta messi alle spalle i problemi fisici che l’hanno frenato nelle ultime settimane.

    Nel frattempo, non è escluso che si possa andare avanti con Berenguer avanzato di qualche metro in veste di seconda punta, o che si possa continuare a battere sul 3-4-2-1 che prevederebbe ancora l’innesto in contemporanea di Zaza, così come non è da escludere che possa essere riservato maggiore spazio a quel Simone Edera che Longo conosce benissimo dai tempi della Primavera.

    Poche le novità potenzialmente previste per gli altri settori del campo, la difesa a tre che non sarà toccata ma, visti i 39 goal subiti andrà schermata da una mediana potrebbe prevedere Baselli, Rincon e Lukic, e con le fasce che, affidate a De Silvestri ed Ansaldi con Ola Aina prima alternativa, continueranno a rivestire un ruolo importante in ottica ‘rifornimento’ agli attaccanti.