La FIGC pensa alla ripartenza: protocolli per i calciatori guariti dal Coronavirus

    L’Italia intera è ancora alle prese con il lockdown da Coronavirus che ha immobilizzato le aziende principali, compresa quella del calcio: i numeri confortanti delle scorse ore inducono all’ottimismo su una ripartenza del mondo pallonaro ed è in questa direzione che si è svolta la riunione odierna della Commissione medica federale.

    Tavolo di lavoro virtuale per definire quelli che saranno i protocolli da seguire quando sarà ufficiale il ritorno agli allenamenti, già d’attualità in Germania con le dovute restrizioni atte a limitare i contatti ravvicinati tra gli atleti.

    Durante la riunione sono state fissate le linee guida che definiranno il protocollo unitario definitivo, con particolare attenzione alle modalità con le quali formare il ‘gruppo squadra’; i componenti delle rose dovranno essere seguiti scrupolosamente con esami diagnostici come test molecolari o sierologici.

    Tema di discussione anche i protocolli da adottare nel caso ci si trovi di fronte un calciatore o un membro dello staff tecnico contagiato e poi guarito: gli esami diagnostici dedicati a questa categoria seguiranno un protocollo adeguato alla gravità clinica dell’infezione subita (con particolare attenzione all’apparato respiratorio e cardiovascolare). Tutto ciò è valido anche per il ‘gruppo arbitri’, considerati sullo stesso piano degli atleti.

    La Commissione ha poi stabilito che il ‘gruppo squadra’, nella prima fase del ritorno alle attività, sia raccolto in un luogo chiuso (centri sportivi e simili) sanificato e rispettoso delle regole igieniche-comportamentali.