Lorenzo Pellegrini, oro di Roma e Nazionale: sacrificio e duttilità

    Dopo aver disputato in estate l’Europeo Under 21, purtroppo non andato a buon fine, Lorenzo Pellegrini ha subito scalato la gerarchia della Nazionale, convincendo Roberto Mancini.

    Parallelamente, iniziato il campionato di Serie A, Paulo Fonseca lo ha schierato da titolare in entrambe le partite. Lorenzo Pellegrini sembra quindi essere un pezzo fondamentale della nuova Roma.

    In questo momento Pellegrini è uno dei giocatori più in forma della Serie A. Il classe 1996 rappresenta una risorsa sia per la Roma che per la Nazionale, per stessa ammissione di Roberto Mancini, che dopo la partita contro l’Armenia lo ha elogiato pubblicamente.

    Detto, fatto. Nella successiva partita contro la Finlandia, il commissario tecnico lo ha schierato largo a sinistra nel tridente d’attacco. A tratti è sembrato spaesato ma ha rappresentato una pedina fondamentale per la vittoria della Nazionale. Un “equilibratore” tra centrocampo e attacco, pronto sia a crossare dalla sinistra che a tagliare in mezzo per ricevere i cross dalla destra.

    E questo è incredibile se si pensa che, invece, alla Roma gioca davanti alla difesa in un modulo differente come il 4-2-3-1. Paulo Fonseca lo ha impiegato accanto a Cristante nelle prime due giornate di Serie A, ma ha fatto capire di volerlo provare anche da trequartista in alternativa a Zaniolo.

    Duttilità e sacrificio sono le sue armi più importanti, quindi, senza escludere una buona qualità tecnica ed un vizio del goal che ancora ha fatto intuire solo in parte. Contro l’Armenia ha sùbito segnato dopo l’ingresso in campo, ad esempio.

    Nella scorsa stagione con la Roma ha segnato 3 goal in Serie A e 1 in Champions League, senza essere considerato però mai un titolare inamovibile della rosa giallorossa. Questa per lui può finalmente essere la vera stagione della consacrazione.