Serie A, ora l’obiettivo è il protocollo per le partite: meno restrittivo per la gestione dei positivi

    La strada che porta alla ripresa del campionato è di fatto ancora lunga, nelle scorse ore però è arrivata una svolta che potrebbe rendere il discorso decisamente più in discesa: la promozione da parte del CTS del protocollo preparato da FIGC e Lega Serie A per gli allenamenti di gruppo.

    Come confermato dal Ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, si tratta di uno sviluppo importante, perché di fatto viene data la possibilità alla squadre di riprendere gli allenamenti collettivi.

    E’ sparito dunque l’obbligo di ritiro per le prime due settimane di attività, il che vuol dire che i calciatori e tutte le figure che lavorano a contatto con le varie squadre potranno quindi ogni giorno far ritorno alle proprie abitazioni.

    Altro scoglio superato è stato quello del problema dell’isolamento dei contatti stretti dall’eventuale contagiato. Ovviamente si sta parlando ancora della fase per gli allenamenti, ma intanto il passo in avanti è evidente. Se quindi, durante gli allenamenti di gruppo venisse accertata la positività di un calciatore, si dovrà provvedere all’immediato isolamento dello stesso fino al completo superamento dei sintomi e fino all’appurata negatività per due tamponi di seguito distanziati di almeno 24 ore. Nel frattempo, tutti gli altri componenti del gruppo, verranno sottoposti ad isolamento in una struttura concordata e sottoposti a tampone ogni 48 ore. In questo modo, il gruppo isolato potrà continuare a svolgere regolarmente gli allenamenti in vista della ripresa del campionato, ma nessuno potrà avere contatti esterni.

    Si tratta di una novità che di fatto consentirà di non bloccare il percorso di preparazione delle varie squadre in caso di un contagio in rosa, ma che però non consentirebbe alle stesse di giocare proprio perché in isolamento. La speranza è quella che la situazione del Paese permetta di rendere il discorso meno restrittivo, cosa questa che effettivamente rappresenterebbe una vera spinta verso la ripresa della competizione.

    Nel documento presentato dal Comitato Tecnico Scientifico, si precisa inoltre che non solo i club dovranno lavorare alacremente al fine di evitare al minimo i rischi di contagio, ma anche che dovranno provvedere all’approvvigionamento di tamponi senza andare a pesare su numero a disposizione della popolazione.

    In definitiva quindi, è ora consentito il lavoro collettivo di gruppo con l’utilizzo del pallone, i giocatori si dovranno sottoporre a tamponi ogni quattro giorni e a test sierologia all’inizio e dopo due settimane e in caso di contagio di un elemento, la squadra dovrà sì andare in isolamento, ma sempre con la possibilità di continuare ad allenarsi.

    Per la ripresa vera e propria del campionato, ci saranno poi ancora successivi step da fare e da questo punto di vista potrebbe essere fondamentale il summit convocato per giovedì 28 maggio che vedrà protagonisti Sapadafora e i vertici del calcio italiano.

    A tal proposito, parlando ai microfoni di Rai 2, il Ministro dello Sport ha spiegato qual è il piano di azione.

    Le società quindi, adesso saranno chiamate ad attendere che il protocollo sia ufficialmente trasmesso dalla Federcalcio prima di poterlo effettivamente applicare. Nelle prossime ore quindi, gli allenamenti non cambieranno rispetto a quelli dei giorni scorsi e per le partitelle e le sedute tattiche ci sarà quindi ancora da aspettare. Si tratta però solo di una questione di tempo, perché di fatto l’atteso via libera c’è già stato.