Un nuovo Milan guardando al passato: Pioli vara il WM per cambiare marcia

    Il primo match con Pioli in panchina non ha regalato i tre punti sperati, visto che a San Siro contro il Lecce non si è andato oltre al 2-2, il Milan però nella sua ultima uscita campionato ha dato segnali di ripresa.

    La compagine rossonera, soprattutto nel primo tempo, è riuscita a giocare a ritmi molto elevati creando diverse azioni da rete, cosa che solo di rado si era vista nella breve parentesi Giampaolo, ed il cambio di marcia, parso a molti evidente, è figlio anche delle scelte tattiche nel nuovo tecnico.

    Pioli infatti ha accantonato il 4-3-1-2 con il quale i meneghini sono scesi in campo nelle prime giornate del torneo, per schierare la sua squadra con un insolito 3-2-2-3. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, non si tratta in realtà di un modulo nuovo, ma anzi di un disegno tattico che guarda al vecchio WM, modulo molto adottato in Italia fino alla metà degli anni cinquanta, rivisto e corretto secondo i canoni del calcio moderno.

    Il tecnico rossonero ha quindi puntato su tre difensori puri (nell’occasione Conti, Musacchio e Romagnoli), davanti ai quali hanno agito Biglia e Kessié in mediana con compiti di regia e copertura, mentre a Paquetà e Calhanuglu (tra i migliori in campo) è stato affidato il compito di inserirsi e verticalizzate. La novità più importante è stata rappresentata da Hernandez che si è di fatto trovato ad agire sulla linea offensiva con Suso e Leao, questo al fine di riuscire a garantire massima ampiezza di gioco all’attacco.

    Un esperimento, quello tentato da Pioli che, nonostante il risultato finale, ha dato i suoi frutti e che quindi potrebbe essere riproposto nelle prossime uscite. L’intenzione del tecnico, annunciata fin dalla sua prima conferenza stampa, è stata quella di riuscire a mettere tutti i suoi uomini nelle condizioni di sfruttare al meglio le proprie proprie caratteristiche.

    Proprio il quadrilatero formato a centrocampo, ha garantito possesso palla e giocate di qualità, adesso si deve solo cercare di oleare al meglio i meccanismi per garantirsi ancora maggiore fluidità. Fondamentale, da questo punto di vista è il compito di almeno uno dei due esterni (contro al Lecce è toccato per caratteristiche ad Hernandez), che è chiamato di fatto ad agire a tutta fascia per fare in modo che la linea difensiva diventi a quattro in fase di ripiegamento.

    Pioli sta lavorando su questo sistema e chissà che non possa essere l’arma giusta per quel cambio di rotta che in casa Milan tutti aspettano con impazienza.