Mai smettere di sognare: la favola di Junior Messias

    mai smettere di sognare: la favola di Junior Messias

    La Serie B è un campionato fantastico, non ci stancheremo mai di dirlo, per moltissimi motivi. E uno di questi è che ci permette di raccontare storie che sembrano uscite da un altro tempo, prive di ogni logica e affascinanti oltre ogni misura.

    Una di queste è ambientata in Calabria, precisamente a Crotone, anche se il protagonista arriva in realtà da molto più lontano. Da Belo Horizonte, Brasile, terra di calcio come poche altre al mondo.

    A molti di voi, molto probabilmente, il nome Junior Walter Messias dirà poco o nulla, a meno che non siate tifosi del Crotone, o almeno grandi appassionati del campionato cadetto.

    In tal caso non potete non esservi innamorati perdutamente di questo calciatore, dei suoi numeri ma soprattutto della sua storia, una delle più incredibili in cui possiate imbattervi.

    Junior Messias nasce nel 1991 in Brasile e, come un po’ tutti da quelle parti, vive con il pallone tra i piedi. Cresce nel villaggio di São Cândido e gioca per l’Ideal, squadra con cui arriva fino alla terza serie del Mineirão.

    Poi, un bel giorno, decide di mollare tutto e raggiungere il fratello che è partito per l’Italia. Non è più giovanissimo, almeno per il calcio di alto livello, avendo già compiuto i 20 anni e soprattutto nessuno ha mai sentito parlare di lui.

    Junior Messias sogna di giocare tra i professionisti ma l’impatto con il nostro paese non è dei più semplici. Approda a Torino, dove vive il fratello, ma ben presto si accorge che il sogno di diventare calciatore mal si concilia con la realtà di tutti i giorni, in cui la cosa fondamentale è sempre quella di mettere qualcosa sotto i denti arrivati a fine giornata. 

    L’unica squadra in cui gli è concesso di giocare appena arrivato, sprovvisto di passaporto comunitario, è lo Sport Warique, team formato perlopiù da rifugiati peruviani e militante nel campionato Uisp.

    Quando non gioca a pallone fa il fattorino porta a porta, ovvero l’unica occupazione che gli permette di sostentarsi e mantenere accesa la fiammella della speranza. Il sogno di giocare, un giorno, nel calcio che conta. Non importa quando e non importa nemmeno se ancora nessuno ha sentito parlare di lui. O meglio, quasi nessuno.

    Sì, perché qualche volta la fortuna, il destino, o chiamatelo come più vi piace sembra avere un occhio di riguardo per queste storie.

    Durante una partita del campionato Uisp, stiamo parlando di appena 4 anni fa, nel 2015, Ezio Rossi si accorge di questo ragazzo. Rossi, per chi non lo conoscesse, è un ex calciatore del Torino che in quell’epoca allena come volontario un’altra squadra del girone in cui milita lo Sport Warique. Avendo giocato Rossi capisce subito di trovarsi di fronte ad uno che con quel livello ha poco da spartire e appena si siede sulla panchina del Casale, squadra piemontese all’epoca iscritta al campionato di Eccellenza, lo porta con sé.

    In Eccellenza, inutile dirlo, Junior Messias, che in campo ama svariare su tutto il fronte d’attacco, fa letteralmente ciò che vuole. Realizza 21 reti ed è l’artefice principale della promozione in serie D della squadra di Ezio Rossi.

    Al termine della stagione si trasferisce al Chieri, altra squadra piemontese militante in serie D, e anche qui dimostra tutto il suo valore mettendo insieme 14 reti in poco più di 30 presenze. Ora Junior Messias non è più un signor nessuno, almeno non per gli scout che bazzicano i campi di provincia alla ricerca del diamante grezzo da portare alla luce.

    Quando il giocatore sembra pronto per spiccare il volo arriva però il duro colpo: Junior Messias firma un triennale con la Pro Vercelli ma il trasferimento non avrà mai luogo a causa di problemi burocratici legati al passaporto da extracomunitario.

    A ridargli forza e speranza arriva il Gozzano, club di serie D a cui non pare vero di poter contare su questo estroso mancino in grado di inventare gol e giocate dal nulla. A fine anno, anche qui, è promozione in serie C. Questa volta, però, può rimanere e giocare. Almeno fino a quando non arriva il Crotone che lo mette sotto contratto, a Gennaio della passata stagione, lasciandolo in prestito alla squadra piemontese fino al termine della stessa.

    Junior Messias ora ha 28 anni, non vende più elettrodomestici e si appresta a vivere il suo sogno, conquistato con sudore, passione, sacrificio e talento.

    Il mio messaggio per tutti i ragazzi è quello di crederci sempre. Bisogna lottare fino all’ultimo per i propri obiettivi, essere convinti dei propri mezzi. I sogni prima o poi si avverano”

    Il Crotone in estate ha allestito una buonissima squadra ed in attacco il reparto è affollato, con l’inamovibile Simy, l’ingombrante presenza di Maxi Lopez ed il giovane Luca Vido in rampa di lancio. In pochi si aspettavano che Junior Messias avrebbe trovato così tanto spazio fin da subito. Eppure Stroppa gli ha dato fiducia ed il brasiliano lo sta ampiamente ripagando. Non fatevi ingannare dallo score che recita un solo assist. Junior Messias è stato spesso tra i migliori in campo in queste prime partite: compagno d’attacco ideale per Nwankwo Simy e giocatore in grado di inventare la giocata in qualunque momento della gara.

    L’unica sconfitta fino ad ora in campionato del Crotone è stata contro la Cremonese ed è anche l’unica partita, curiosa coincidenza, in cui Junior Messias non è partito nell’undici titolare.

    Non pensate che, arrivato fino a qui, il numero 30 del Crotone abbia intenzione di fermarsi. Il sogno di giocare nel calcio che conta si è già avverato, ora non resta altro da fare che gustarsi le sue giocate che, conoscendo la sua incredibile storia, vi sembreranno ancora più magiche.