Massimo Maccarone, il calcio senza tempo

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Tra i tanti bomber di provincia che il nostro calcio ha prodotto, soprattutto a cavallo fra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, un posto d’onore lo merita senza ombra di dubbio Massimo Maccarone, attaccante che all’alba dei 41 anni è ancora ufficialmente in attività avendo vestito, per ultima, la maglia della Carrarese in Serie C.

La carriera di Big Mac è iniziata nel 1997 quando, uscito dalle giovanili del Milan, è stato aggregato in prima squadra senza però aver mai avuto l’occasione di esordire in campionato e finendo per girare la penisola in lungo e in largo, con una capatina anche oltre Manica con la maglia del Middlesbrough.

La prima squadra in cui lascia un’impronta tangibile della sua presenza è il Prato, in Serie C2, con cui si mette in mostra soprattutto nella stagione ’99-2000 siglando 21 reti in 31 presenze.

Maccarone è un attaccante che calcia primariamente con il destro ma in grado di destreggiarsi abilmente anche con il piede debole, implacabile finalizzatore in area di rigore e dotato di una tecnica di base più che discreta, il che lo rende utile non solo davanti alla porta ma anche in fase di costruzione della manovra. Anche il colpo di testa, manco a dirlo, fa parte delle specialità della casa.

Un giocatore con queste caratteristiche, all’epoca appena ventenne, inizia a far gola a diverse squadre importanti delle serie superiori e a spuntarla è alla fine l’Empoli, in Serie B.

I toscani hanno già in rosa un attaccante strepitoso che risponde al nome di Totò Di Natale, un altro di quei giocatori che non si sono mai imposti in un top club per il quale però, a conti fatti e a carriera ultimata, l’appellativo di bomber di provincia appare quanto mai limitante.

In ogni caso Di Natale e Maccarone formano subito una coppia eccezionale, perfettamente complementare, in grado di scambiarsi con la medesima efficacia il ruolo di finalizzatore e rifinitore, prova ne sia che nella prima stagione Big Mac realizza 16 reti ed il compagno di reparto 10 mentre nella stagione successiva il numero di gol è esattamente invertito.

Ciò che accomuna i due attaccanti, e che finisce per fare le fortune dell’Empoli, è l’estrema intelligenza tattica e la loro capacità di sapere esattamente che cosa fare per rendersi utili alla squadra, non solo in termini di gol e assist. Non è raro, infatti, vedere Maccarone sacrificarsi  lontano dalla porta per rincorrere un avversario o sgomitare per 90 minuti con la retroguardia avversaria alla ricerca della sponda vincente per mandare in porta il compagno.

Lo stesso feeling, a distanza di anni, Maccarone lo ritroverà con Ciccio Tavano, sempre a Empoli, ma ci arriveremo fra un po’. Dopo l’exploit nelle due annate in Toscana, Massimo Maccarone si sente pronto per una grande esperienza. Preferirebbe rimanere in Italia ma alla fine l’offerta irrinunciabile arriva dall’Inghilterra, più precisamente da Middlesbrough.

Steve McClaren, l’allenatore del ‘Boro, sembra entusiasta di poter allenare Big Mac, tanto che scomoda un paragone piuttosto impegnativo chiamando in causa Alex Del Piero, non uno qualunque.

“Abbiamo acquistato il calciatore italiano che più assomiglia a Del Piero. Maccarone gioca meravigliosamente bene: ha un gran potenziale e qui potrà farci crescere” – S. McClaren

Alle parole però, come sovente accade nel mondo del pallone, non seguono i fatti e a Big Mac, complice anche un infortunio che lo tiene lontano dal campo per diverso tempo, raramente viene concesso un ruolo da protagonista. La maggior parte delle volte si deve accontentare di qualche spezzone a gara in corso e, pur non gradendo, l’attaccante nato a Galliate si adatta. Dopo due stagioni rispettivamente da 9 e 6 gol realizzati, torna in Italia in prestito per vestire la maglia del Parma prima e successivamente quella del Siena.

Il suo cartellino però è ancora di proprietà del Middlesbrough che infatti, nel 2005, lo richiama alla base. McClaren non sembra aver cambiato idea su di lui: quello che veniva considerato il calciatore italiano più simile a Del Piero viene relegato a sgroppare sulla fascia o, ancor peggio, a guardare dalla panchina. Nonostante ciò Big Mac trova comunque il modo per essere decisivo, soprattutto in Coppa Uefa dove le sue reti da subentrante a partita in corso permettono al ‘Boro di raggiungere la finale, poi persa contro il Siviglia.

Nel Gennaio del 2007, finalmente, riesce a liberarsi dal Middlesbrough e approda a Siena, dove i suoi gol servono come l’ossigeno per tentare di mantenere la massima categoria. Big Mac, sarà forse per la vicinanza geografica, ritrova un po’ l’atmosfera lasciata ad Empoli e non delude le aspettative.

In 134 presenze complessive, spalmate in tre anni e mezzo, realizza 49 reti e si impone come il miglior marcatore di sempre del Siena in Serie A. Inutile dirvi che diventa anche uno dei simboli della squadra.

Dopo le brevi parentesi poco fortunate a Palermo e Genova, sponda Samp, decide di tornare all’Empoli, la sua prima vera casa calcistica dove tutto ha avuto inizio. Sono passati 10 anni ma, come spesso accade in questi casi, sembra non essere cambiato nulla. Sì, d’accordo, non c’è più Antonio Di Natale ma al suo posto c’è Ciccio Tavano, certamente un gradino o due sotto al compagno in termini di valore assoluto ma ugualmente in grado di dare del tu al pallone. In più in panchina c’è Maurizio Sarri, abilissimo a costruire un impianto di gioco in grado di agevolare la manovra offensiva.

“Nella mia carriera ho giocato con tanti attaccanti, credo che il feeling migliore lo abbia avuto con Di Natale, ma quello con cui mi sono trovato meglio è stato Tavano.” – M. Maccarone

Tavano e Maccarone gonfiano le reti della cadetteria a più riprese e finalmente, al termine della stagione 2013-2014, la squadra centra la meritata promozione in A.

Nella massima serie l’Empoli si conferma come una delle rivelazioni del campionato, disputando un ottimo calcio e trovando in Maccarone il perfetto terminale offensivo di una manovra articolata, del tutto inusuale per una squadra neopromossa.

In 3 stagioni in serie A Big Mac realizza 28 reti ma l’età inizia a farsi sentire ed il nostro campionato non fa sconti a nessuno.

Non è ancora arrivato il momento del ritiro, perché per un vecchio bucaniere come Massimo Maccarone, che vive e respira calcio da quando è nato, si gioca fino a quando il fisico lo consente, non un giorno di meno.

Va a svernare in Australia, al Brisbane Roar, dove ricarica le batterie prima di tornare nuovamente nel Bel Paese pronto per una nuova, affascinante, avventura.

A chiamarlo è la Carrarese di mister Baldini, allenatore che lo conosce come forse nessun altro e con il quale ha instaurato nel corso degli anni un rapporto speciale. Big Mac mette a disposizione la sua esperienza ed il proprio bagaglio tecnico e, pur non riuscendo più a garantire le medie realizzative degli anni migliori, aiuta la squadra a crescere.

Non sappiamo con certezza se la stagione del tutto atipica appena conclusa sia stata anche l’ultima della carriera di Big Mac, ciò di cui siamo sicuri è che, comunque vada, la sua storia, i suoi gol e le sue prodezze hanno segnato in maniera indelebile i nostri anni.