I 5 calciatori della Serie A con cui andremmo nei bar più malfamati del mondo

    I 5 calciatori della Serie A con cui andremmo nei bar più malfamati del mondo

    I calciatori, per noi che viviamo questo sport in un certo modo, non sono solamente degli atleti che corrono in pantaloncini su un prato verde, inseguendo un pallone e cercando di buttarlo in una porta.

    No, perché noi ai calciatori ci affezioniamo, noi dei calciatori ce ne innamoriamo, li facciamo diventare dei veri e propri punti di riferimento della nostra esistenza.

    Per questo motivo, i calciatori della nostra squadra del cuore – o non solo – diventano come delle persone di famiglia.

    O, magari, come degli amici; e con questi ragazzi noi vorremmo fare tante cose, vorremmo averli accanto anche nei momenti più importanti della nostra vita. O, in casi più estremi, vorremmo averli con noi nelle situazioni più difficili della vita quotidiana.

    Oggi, per esempio, abbiamo pensato a 5 adorabili calciatori della Serie A che porteremmo con noi nei peggiori bar dei posti più malfamati del mondo, nei quali, con loro al nostro fianco, entreremmo a testa alta e senza paura, sicuri di sentirci protetti e al sicuro.

    1Jhon Chancellor – Brescia

    Centonovantotto centimetri, spalle larghe che necessitano di interventi di bricolage per passare tra le porte di casa, faccia perennemente adirata che suggerisce ai difensori di girare al largo onde evitare di ritornare a casa con una bella collezione di lividi.

    Jhon (ma che bel nome è Jhon, uno che si ribella agli schemi convenzionali e inverte le lettere di uno dei nomi più famosi del mondo, che cosa bella) Chancellor è uno di quelli che per strada hanno la precedenza anche quando hanno lo stop e non arrivano da destra. Per cui, uno come lui è sempre meglio avercelo per amico.

    2Gary Medel – Bologna

    Ecco, qui l’aspetto fisico non c’entra proprio un bel niente. Anzi, il cileno del Bologna è la dimostrazione del vecchio detto che recita “nella botte piccola sta il vino buono”, dove qui per vino buono intendiamo la tigna necessaria per entrare nei bar più malfamati del pianeta andando a caccia di rogne.

    Già, perché state pur certi che, se dovesse scoppiare un battibecco, Gary Medel non vi lascerà mai solo, ma arriverà pronto a difendervi e a tirarvi fuori dai guai. Ma d’altronde, per uno nato in Cile non può che essere così.

    3Tomas Rincon – Torino

    El General è un altro di quelli che non possono stare fuori da questa squadra di supereroi. Alzi la mano chi lo ha mai visto sorridere, alzi la mano chi lo ha mai visto lasciare il campo dando meno di quello che poteva, dando qualcosa di diverso da tutto se stesso.

    Il centrocampista del Torino è capace di fulminare il suo interlocutore con uno sguardo, fermando sul nascere ogni possibile incomprensione. Nessuno vorrà mai farlo arrabbiare, e proprio per questo noi ce lo porteremmo dietro nelle bettole più infami del mondo. Come una sorta di polizza assicurativa.

    4Nahitan Nandez – Cagliari

    Un nuovo arrivato in Serie A, una piacevolissima scoperta: il centrocampista del Cagliari arriva da un posto dove si insegna calcio, ma soprattutto dove si impara a campare, il Boca Juniors e il campionato argentino.

    Basta vederlo in campo, mentre va a ringhiare addosso a tutti gli avversari, mentre si lancia con spirito indomito su ogni gamba cercando di portare via il pallone, per capire che, se le cose dovessero mettersi male, lui sarebbe prontissimo a far roteare le mani in ogni direzione per prendere le nostre difese.

    5Mitchell Dijks – Bologna

    Ok, l’olandese del Bologna non è uno di quelli che sembrano particolarmente cattivi, né un calciatore che si è contraddistinto nelle ultime stagioni per comportamenti intimidatori ai danni degli avversari.

    Ma, signori miei, lo avete visto? Avete visto che fisico? Solo a guardarlo, entrando insieme a lui negli esercizi commerciali degli anfratti più inspitali del globo, incuteremmo timore reverenziale, e siamo certi che non volerebbe una mosca. E, nella malaugurata ipotesi in cui invece le cose dovessero mettersi male, potremmo tranquillamente montare sulle sue spalle e scappare via di corsa al galoppo.

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