Atalanta on tour: la Dea sempre in viaggio

    Atalanta on tour: la Dea sempre in viaggio

    Ovunque giochi l’Atalanta ci sono loro. In Italia, e anche in Europa, al seguito della Dea. Non è un mistero, infatti, che i tifosi bergamaschi siano considerati da sempre tra i più caldi e turbolenti dello stivale.

    Lo sanno bene i tifosi avversari che vanno in trasferta: Bergamo non è mai una passeggiata, né per i giocatori in campo, né per chi decide di seguire la propria squadra del cuore. Andare a far visita alla Dea è sempre ostico e l’atmosfera che si respira allo stadio Atleti Azzurri d’Italia non trasmette sicuramente una sensazione di sicurezza.

    Tifo incessante durante i 90 minuti di gioco, coreografie monumentali e massiccia presenza in casa e in trasferta fanno della tifoseria atalantina una delle più temute e rispettate in assoluto. Bergamo tra l’altro è l’unico caso per una città di provincia (insieme al Verona) in cui c’è totale identificazione tra cittadini e la squadra: l’Atalanta.

    Si scrive Atalanta, si legge Bergamo.

    Un amore sconfinato che si tramuta in vere e proprie invasioni da parte dei tifosi orobici al fianco della loro Dea. In treno, in pullman, in macchina, gli atalantini si muovono in massa per seguire la loro squadra e incitare i propri beniamini.

    Proprio come nelle notti magiche della Coppa delle Coppe nel lontano 1988. Quando la Dea, stavolta quella bendata, voltò le spalle all’Atalanta guidata da Emiliano Mondonico, eliminata dai belgi del Malines.

    Più di tremila atalantini attraversarono l’Europa per sostenere i colori nerazzurri in terra belga. Più di tremila cuori affianco alla Dea per affrontare insieme la semifinale. Non bastarono. E neanche i 40.000 presenti al ritorno in casa furono sufficienti a sfiorare l’impresa e raggiungere l’ambita finale con l’Ajax a Strasburgo.

    Oggi come allora non è mai sola.

    Ovunque vada la Dea i suoi tifosi la seguiranno per portarla alla vittoria.

    Perché l’Atalanta per un bergamasco è qualcosa di più di una squadra di calcio. È l’orgoglio da tramandare ai propri figli. È linfa vitale. L’Atalanta è l’idea di essere sempre in viaggio in compagnia dell’amore della vita. Lei, la Dea. Più bella che mai, di giorno come di notte.

    E quando verrà il giorno della sua festa in migliaia saranno ad acclamarla. Grandi e piccoli, uomini e donne, uniti sotto la bandiera nerazzurra. Un’occasione per ricordare al mondo intero che i bergamaschi non conoscono confine e portano in giro per l’Europa il loro stile.

    Ieri sera l’Atalanta ha dominato lo Shakhtar Donetsk imponendosi in terra ucraina per 3-0, gol di Castagne, Pasalic e Gosens nel finale. Riuscendo ad imporre il suo gioco anche in Europa.

    Il cielo di Charkiv si è tinto di nerazzurro nel segno del Dea.