NBA, si ricomincia – Istruzioni per l’uso

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    Dallas Mavericks contro Denver Nuggets, 113-97 il 12 marzo, ultima partita di NBA prima della pausa forzata. 140 giorni dopo torna la NBA con un abito totalmente diverso. Da quando la NBA e la ABA si sono unificate nella stagione 1976/77, la media di giorni fra una stagione ed un’altra è stata di 137 giorni: in sostanza, parte una nuova stagione. 22 squadre, le prime nove della Eastern Conference e le prime 13 della Western, si ritrovano tutte alla Disney World Resort di Orlando in Florida con l’obiettivo di accedere alla post-season. Attenzione però alle novità che saranno diverse. Oltre alle rigorose regole all’interno della “bolla” di Orlando, fra le quali le porte chiuse per il pubblico, c’è un importante cambiamento anche per quanto riguarda l’accesso ai playoff. I molto discussi play-in. In cosa consistono? Se al termine della Regular Season della NBA, la squadra al nono posto si trova a quattro o meno gare di distanza dalla squadra all’ottavo, si andrà ai play-in: se l’ottava vince il primo incontro, accede ai playoff; altrimenti si va alla gara decisiva. Quindi attenzione ad abbassare la guardia per le squadre che solitamente sarebbero al sicuro in una stagione normale.

    Parlare di favorite è difficile perché sarà un universo tutto da scoprire con squadre rimaneggiate ed alcune assenze di rilievo. Si parte nella notte tra giovedì e venerdì con due incontri. La prima gara fra Jazz e Pelicans vede subito una sfida cruciale per la franchigia di New Orleans che si trova proprio a 3.5 vittoria dall’ottavo posto della Western Conference ed è quindi in piena zona play-in. Nonostante abbia perso l’incontro più recente contro New Orleans, Utah è 10-3 nei confronti di questa squadra dalla stagione 2016/17 ad oggi (76.9%): l’unica squadra nel periodo che ha avuto una percentuale di successi più alta contro i Pelicans sono stati gli Warriors (80%, 12-3). Sarà presente in questa prima sfida il vero crack della Lega: Zion Williamson che nelle sue prime 19 partite in NBA ha segnato 448 punti, il giocatore che ha fatto meglio dopo altrettante presenze da Michael Jordan nel 1984/85 (486). Dall’altra parte fari puntati su Donovan Mitchell che si trova a soli 30 punti di distanza dal raggiungere quota 5000 in carriera in NBA.

    Nel cuore della notte italiana, andrà in scena l’attesissimo derby di Los Angeles fra Clippers e Lakers, i gialloviola al primo posto e i Clips al secondo dell’Ovest. La squadra guidata da Doc Rivers ha vinto i primi due precedenti stagionali mentre i ragazzi di Frank Vogel hanno conquistato la vittoria nel più recente, gara in cui Avery Bradley – che non sarà presente ad Orlando – ha messo a segno il suo season-high di 24 punti. In casa Lakers c’è grande attesa per vedere come arriverà LeBron James che si è mostrato in una forma fisica straripante nel post lockdown. Kawhi Leonard è invece uno dei sei giocatori nella NBA con almeno 25 punti di media (26.9), 5 rimbalzi (7.3) e 5 assist (5.0) e potrebbe essere il primo giocatore della storia dei Clippers a registrare queste medie in una singola stagione (min. 25 partite). Mettiamoci comodi, la corsa all’anello è appena iniziata.