Real Madrid-Atletico Madrid: la Decima dei Blancos

    real madrid
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    Immaginate di arrivare a un passo dal coronare un sogno, forse il più bello della vostra vita, il più importante, il più prestigioso. Immaginate che sia questione di minuti, forse di secondi. C’è solo da aspettare un po’ e poi potrete finalmente mettere le mani su quel sogno e farlo diventare realtà, farlo diventare storia.

    Immaginate, però, che a un certo punto arrivi qualcuno a strapparvelo di mano quel sogno, per farlo suo. E immaginate che non sia una persona a caso, ma il vostro peggior nemico, il vostro rivale di sempre, quello che rappresenta un po’ la vostra nemesi.

    Immaginate quella terribile sensazione ed ecco che, in fondo, avrete immaginato quello che hanno provato Diego Pablo Simeone, i suoi ragazzi e tutti i tifosi dell’Atletico Madrid il 24 maggio del 2014, il giorno della Decima del Real, il giorno della finale del Da Luz in cui hanno visto il loro sogno scivolare via all’ultimo istante, per mano dei nemici di sempre.

    Real e Atletico si trovano di fronte in quello che è il primo derby nella storia delle finali di Champions; la squadra di Ancelotti ha eliminato Schalke 04, Borussia Dortmund e Bayern Monaco, mentre l’Atletico ha dovuto superare Milan, Barcellona e Chelsea. L’appuntamento è storico, anche perché le due squadre sembrano davvero una l’antitesi dell’altra.

    Il Real Madrid è come sempre infarcito di campioni, e gioca di fioretto, punta sulla qualità dei singoli. L’Atletico è la sublimazione della mentalità da combattente del suo allenatore. I Colchoneros sono una squadra ostica da affrontare, una vera e propria rogna, una squadra che quando gioca ti porta all’inferno e ti fa soffrire.

    Per il Real, l’ossessione è quella coppa da mettere in bacheca, per fare cifra tonda e arrivare a 10. Per l’Atletico il sogno è vincere un trofeo che sarebbe un vero e proprio miracolo sportivo.

    La vigilia della sfida è animata dalle condizioni di salute di Diego Costa, che fa di tutto per recuperare da un infortunio che potrebbe tenerlo lontano dalla sfida. Il centravanti è uno degli uomini più importanti per Simeone, e perderlo sarebbe un problema. Diego Costa le prova tutte, comprese delle infiltrazioni di placenta di cavallo. In qualche modo, è abile e arruolato per l’inizio del match.

    La finale di Lisbona comincia all’insegna della tensione, con il Real che ha il pallino del gioco e l’Atletico che cerca di portare la partita nel suo terreno preferito. Ma dopo 9 minuti c’è già un colpo di scena. Diego Costa non ce la fa, il dolore è troppo forte, e deve già lasciare il campo, facendo spazio ad Adrian Lopez.

    Sorprendentemente, però, sono proprio i Colchoneros a portarsi in vantaggio. Lo fanno con un gol sporco, una zuccata all’indietro di Diego Godin dopo un mischione, un gol 100 per 100 Atletico Madrid. Il copione, in questo caso, prevede la difesa ad oltranza del vantaggio, e quello, ovviamente, cercano di fare i ragazzi di Simeone, nel tentativo di rendere quanto più complicata possibile la partita ai loro rivali.

    Da quel momento la partita va esattamente come ve la aspettereste. Il Real Madrid all’attacco, l’Atletico in difesa. I Colchoneros sono encomiabili. Provano a tenere lontano gli avversari, in quello che sembra essere sempre più un assedio medievale, con la fortezza da difendere a tutti i costi. I biancorossi resistono, con tutti i mezzi, leciti e non, sperando che il tempo passi più in fretta possibile.

    E il tempo, in effetti, passa. L’orologio, inesorabilmente, scorre verso il finale, con il Real Madrid che attacca, ma non riesce a far male, non riesce a mettere in rete quel maledetto pallone. Minuto dopo minuto, goccia di sudore dopo goccia di sudore, l’Atletico vede il suo sogno avvicinarsi.

    Ormai manca davvero poco. Il novantesimo è arrivato, il quarto uomo ha alzato la lavagnetta luminosa con i minuti di recupero, lo striscione del traguardo si comincia a intravedere.

    Al minuto 93 il Real Madrid ha un’ultima possibilità, un calcio d’angolo a suo favore. L’ultima opportunità per provare a pareggiare i conti e per mandare la partita al supplementare. Batte Modric, stacca Sergio Ramos in mezzo all’area. L’impatto con il pallone è perfetto, il capitano del Real lo sa e prima ancora che la sfera tocchi la rete comincia a correre all’impazzata per festeggiare: 1-1, i Blancos sono ancora vivi, i Colchoneros hanno visto il loro sogno spezzarsi all’ultimo.

    Ci sono ancora i supplementari da giocare, ma ormai l’inerzia è tutta dalla parte del Real Madrid. L’Atletico, distrutto, prova a resistere ancora. Supera indenne il primo tempo supplementare, ma poi, dopo 5 minuti dall’inizio del secondo, capitola. Courtois respinge male un tiro di Di Maria, Gareth Bale si avventa sulla respinta e segna il gol del 2-1.

    In quel momento, l’Atletico esce dal campo, per loro la partita è ormai finita. Arrivano altri due gol, di Marcelo e Ronaldo, che fissano il punteggio sul 4-1.

    Per il Real Madrid è finalmente la Decima, il trionfo di Carlo Ancelotti. Per l’Atletico è la peggiore delle beffe.