Vicenza – Chelsea: la semifinale di Coppa delle coppe ’97-’98

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    La Coppa delle Coppe ha sempre avuto un fascino del tutto particolare, in quanto era un trofeo che spesso riservava grandissime sorprese e ci ha regalato nel corso degli anni alcune tra le storie più incredibili di questo sport.

    È stato inoltre un trofeo in cui le squadre italiane hanno quasi sempre ben figurato, basti pensare all’ultima edizione, andata in scena nel 1999 e vinta dalla Lazio o alla prima, datata 1960 e sollevata dalla Fiorentina.

    Una delle favole più belle relative a questa competizione, però, è quella del Vicenza, squadra che in epoca moderna sta attraversando un periodo molto difficile ma che alla fine degli anni ’90 è andata ad un passo dallo scrivere la storia di questa meravigliosa competizione.

    La stagione di grazia è la ’97-’98 ed il Vicenza partecipa alla Coppa delle Coppe in virtù della vittoria in Coppa Italia dell’anno precedente. La stagione si apre con la sconfitta netta per 3-0 nella Supercoppa italiana contro la Juventus ed il campionato vede i biancorossi stentare, anche perché la squadra è impegnata su un altro fronte, quello appunto della Coppa delle Coppe.

    L’allenatore è Francesco Guidolin, all’epoca agli esordi di una carriera che via via diventerà sempre più importante, e la squadra è composta da alcuni giocatori di ottimo livello, alcuni già piuttosto affermati accanto ad altri che si stanno imponendo in quegli anni.

    Il percorso del Vicenza in Coppa delle Coppe inizia contro il Legia Varsavia e prosegue contro Shakhtar e Roda fino all’approdo in semifinale. I gol di Pasquale Luiso, bomber implacabile, e le invenzioni di Lamberto Zauli, non a caso soprannominato lo “Zinedine Zidane della Serie B” in virtù delle sue enormi qualità tecniche, trascinano i biancorossi fino ad un traguardo che alla vigilia sembrava pura fantascienza.

    Di fronte c’è il Chelsea del player manager Gianluca Vialli. D’accordo, non sono i Blues che conosciamo ora, annoverabili tra le migliori squadre europee, ma sono indubbiamente un club di tutto rispetto, potendo contare, oltre che sul già citato Vialli, su calciatori del calibro di John Terry, Gus Poyet, Roberto Di Matteo, Dennis Wise, Gianfranco Zola e Mark Hughes, solo per citarne alcuni.

    La partita di andata è prevista a Vicenza, tra le mura amiche del Romeo Menti, ed è in occasione di quel 2 Aprile che il sogno inizia a prendere forma. È passato da poco il quarto d’ora quando Fabio Viviani fa partire un lancio dalla trequarti campo, un lancio fatto vedendo con la coda dell’occhio il movimento in profondità dell’attaccante ma senza grosse pretese.

    L’attaccante, in questo caso, ha la 14 sulle spalle e si chiama Lamberto Zauli. È un talento purissimo e ne da ampia dimostrazione anche in questa occasione: l’aggancio al volo è sublime e gli serve anche per mandare fuori giri Eddie Newton poi si aggiusta il pallone e fa fuori pure Lebeuf prima di concludere all’angolino. Il Menti è in visibilio e la gente non crede ai propri occhi.

    La squadra regge ed il risultato non cambia fino al triplice fischio. Ora però bisogna andare in terra inglese ed un gol è tutto fuorché un bottino sicuro.

    A Londra si gioca il 16 Aprile e la partita sembra equilibrata, almeno fino al minuto 32 quando Pasquale Luiso decide di timbrare il cartellino e gelare lo Stamford Bridge. Il bomber dopo aver scaricato in porta il diagonale destro si porta il dito alla bocca per zittire il pubblico, l’impresa sembra più vicina e non più impossibile.

    Passano però appena 3 minuti e Gus Poyet pareggia, sfruttando una respinta del portiere Brivio che gli fa carambolare il pallone preciso sul piede.

    Il Chelsea torna a crederci ma viene gelato di nuovo, ancora dal Toro di Sora, peccato che la rete venga annullata per una posizione di fuorigioco alquanto discutibile. Si rimane sull’1-1.

    Con la tecnologia di oggi, attraverso l’utilizzo del VAR il mio raddoppio sarebbe stato convalidato e non annullato ingiustamente. Avremmo potuto qualificarci noi e magari anche vincere la Coppa” – Pasquale Luiso

    I Blues prendono coraggio e nel secondo tempo si portano in vantaggio: questa volta è Gianfranco Zola, conosciuto in terra d’Albione col soprannome di Magic Box, a gelare i suoi connazionali.

    Il 2-1 però non basterebbe al Chelsea per qualificarsi, serve un’altra rete che puntualmente arriva ad un quarto d’ora dalla fine ad opera di Mark Hughes.

    Il sogno svanisce sul più bello, a passare il turno e ad andare in finale è il Chelsea, che poi solleverà anche il trofeo.

    Pasquale Luiso viene eletto capocannoniere della manifestazione in virtù degli 8 gol realizzati e ai ragazzi di Guidolin rimane lo splendido ricordo di una cavalcata unica e per certi versi irripetibile, in cui i sogni, come nella vita reale, sono stati costretti a cedere il passo alla realtà.

    Il Vicenza a fine anno si salva in campionato concludendo al 14° posto ma da tutti gli appassionati di calcio la stagione ’97-’98 sarà ricordata per la semifinale di Coppa delle Coppe, un evento in grado di segnare la storia del club e, in qualche misura, anche quella di un calcio italiano che sembra ormai lontano anni luce.