Kobe Bryant aka “The Black Mamba”: perchè?

    Kobe Bryant aka “The Black Mamba”: perchè?

    Kobe Bryant è l’indiscutibile campione che ha militato per vent’anni con la maglia giallo-viola dei LA Lakers con una media di 25 punti a partita. Specialista dei 3 punti e una precisione dalla lunga distanza fuori dal comune. Molti i giornalisti che hanno dato soprannomi ai giocatori di NBA creando dei miti, ma Kobe il suo, Black Mamba, se lo è dato da sè.

    “Il Black Mamba è un cobra che ha il 99% di possibilità di ucciderti. È questa la precisione con cui voglio giocare a pallacanestro!”

    Kobe Bryant aka “The Black Mamba”: perchè?

    Il Mamba nero è muscoloso agile e veloce, il suo veleno si diffonde velocemente nel sistema nervoso ed è così letale che un uomo, dopo il suo morso, non ha nemmeno il tempo di fare 7 passi. Così Kobe Bryant riusciva a farsi sempre spazio in campo partendo dal fondo, palla alla mano, evitando gli avversari in modo strategico arrivando fino al canestro per segnare.

    Nella sua carriera ventennale ha raggiunto il terzo posto tra i migliori tiratori di sempre per un totale di 33.643 punti, ha vinto 5 titoli NBA e ha partecipato 18 volte agli All Star Game.

    Un nome diventato una leggenda e un Brand mondiale

    Kobe è un lupo solitario, con i suoi lati oscuri e tanti difetti, ma è soprattutto un campione e un personaggio scomodo per molti. Ha diviso gli amanti del basket in due: quelli che lo amano e lo chiamano leggenda e quelli che lo odiano, ma che non possono comunque fare a meno di una personalità forte come la sua nell’NBA. E’ proprio l’odio dimostrato nei suoi confronti ed il suo amore folle per la pallacanestro che gli hanno permesso di andare avanti e coronare il suo sogno senza fermarsi a guardare in faccia nessuno.

    Un appassionato di NBA commenta così il ritiro di Kobe nel 2016:

    “Odiavo il suo modo di segnare canestri impossibili, odiavo la sua faccia cattiva, odiavo il suo senso del dramma che lo portava a buttarla sempre dentro quando la palla pesava di più e odiavo soprattutto il fatto che, in un modo o nell’altro, trovava sempre la via per vincere. Da domani non lo vedrò più giocare e so già che mi mancherà, perchè in realtà non ho mai amato odiare nessuno quanto Kobe Bryant. Grazie per tutto Black Mamba, ogni appassionato di basket, col tuo ritiro, lascia un pezzo di cuore per sempre!”

    Kobe si ritira nel 2016, scrive una poesia d’addio alla pallacanestro e una lettera ai tifosi dei Lakers

    Dopo aver dichiarato il suo amore alla pallacanestro nella poesia scritta in occasione del suo ritiro nel 2016, Kobe Bryant scrive una lettera ai tifosi gialloviola che fa commuovere fan ed haters:

    La prima volta che ci incontrammo ero solo un ragazzino Alcuni di voi mi hanno accolto nel loro cuore. altri non l’hanno fatto. Ma tutti voi mi avete aiutato a diventare il giocatore e l’uomo che si trova di fronte a voi oggi. Mi avete dato la fiducia per incanalare la rabbia nel verso giusto. I vostri dubbi mi hanno dato la determinazione per dimostrare che vi stavate sbagliando. Siete stati testimoni di come le mie paure si siano trasformate in forza. Il vostro rifiuto mi ha insegnato il coraggio. Sia che mi consideriate un eroe o un malvagio, Sappiate che ho riversato ogni emozione, ogni briciola di passione e tutto me stesso nell’essere un Laker.
    Ciò che voi avete fatto per me è molto più grande di qualsiasi cosa io abbia fatto per voi.
    Sono sempre stato consapevole di indossare il giallo e il viola in ogni minuto di ogni singola gara. Mi impegno ad onorare questi colori sia oggi sia nel resto della stagione.
    Il mio amore per questa città, per questa squadra e per ognuno di voi non svanirà mai.
    Grazie per questo viaggio stupendo.” –
    Kobe

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